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Umbria mobilità, la Cassazione chiude il caso: “Condotta insindacabile degli amministratori pubblici”

La Suprema corte ribadisce il buon operato delle precedenti giunte e delle altre decine di persone alle quali la Corte dei conti aveva chiesto di restituire 45 milioni di euro

PERUGIA – Chiuso definitivamente il giudizio contabile relativo alla vicenda di Umbria Tpl e mobilità con la conferma dell” estraneità a ogni responsabilità degli ex vertici e consiglieri di amministrazione della società, fino al 2012, e dei rappresentanti degli organi politici regionali, guidati dall” allora presidente della Regione Catiuscia Marini. Le Sezioni unite civili della Cassazione hanno infatti dichiarato inammissibile il ricorso del procuratore generale.

Confermato il giudizio

E’stato così di fatto confermato il giudizio della Sezione centrale d’appello della Corte dei conti che aveva rigettato il ricorso della Procura umbra della magistratura contabile. Questa aveva impugnato la sentenza con la quale i giudici di primo grado avevano dichiarato il proprio “difetto di giurisdizione”. La magistratura contabile aveva agito per un presunto danno erariale ipotizzando vari episodi di mala gestio, erogazioni di denaro pubblico da parte della Regione Umbria e della Provincia di Perugia, soci pubblici di Umbria Tpl e mobilità. Procedimento ora definitivamente chiuso con la dichiarazione del difetto di giurisdizione della Corte dei conti.

Catiuscia Marini

In un comunicato l’ex presidente Catiuscia Marini, difesa dall’avvocato Nicola Pepe, sottolinea che la sentenza “rende giustizia all’operato da me svolto come presidente della regione e ai colleghi assessori. Le motivazioni – aggiunge – confermano la correttezza e il buon operato al quale ho sempre improntato la funzione di presidente, avendo sempre anteposto la tutela dell’interesse pubblico a ogni decisione amministrativa. Sono stata sottoposta, come amministratore regionale insieme anche ai miei colleghi della giuunta – continua – a numerose e violente polemiche che hanno colpito la mia persona e i miei affetti più cari, talvolta contribuendo a distorcere la mia immagine di persona e amministratore corretta e onesta verso i cittadini e la comunità regionale anche con ricostruzioni falsate e distorte della realtà volte ad influenzare negativamente l’opinione pubblica”.

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