FABRIANO – Una perugina di 51 anni, Alessandra Galea, è in stato di fermo nel carcere femminile di Pesaro, con l’accusa di omicidio volontario. La vittima è il marito, 60 anni: la coppia risiedeva a Fabriano, dove è avvenuto il fatto nella serata di sabato attorno alle 20.
Il fatto
La presunta assassina, secondo gli inquirenti, avrebbe ucciso il marito colpendola più volte in testa con l’abat-jour della camera da letto, al termine di una violenta lite. Subito dopo la donna si è allontanata e soltanto più tardi è stata rintracciata e fermata dai militari dell’Arma. A chiamare i carabinieri sono stati i familiari del sessantenne, avrebbe dovuto andare a pranzo dalla sorella. Non vedendolo arrivare e dopo diverse telefonate senza risposta hanno chiamato i militari della Compagnia di Fabriano. La donna invece dopo l’episodio avrebbe lasciato la casa, posta sotto sequestro.
La difesa
Secondo il legale della donna, nata a Jesi ma residente a Perugia e difesa anche da un avvocato perugino, la donna si sarebbe solo difesa, ma la versione non convince i magistrati matchigiani.
I precedenti
Secondo alcuni racconti, già nel 2014, la sorella gemella della donna avrebbe ucciso la madre, colpendola alla testa con un’arma giocattolo. Fu un omicidio terrificante in quanto la madre morì con il cranio spaccato. La donna, affetta da problemi psichici, era stata poi arrestata.