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Terremoto, la Regione chiede al Governo 350 milioni di euro per i danni causati

In seguito a questa ricognizione la giunta regionale ha inviato al Dipartimento nazionale della protezione civile la richiesta di riconoscimento dello 'stato di emergenza'.

PERUGIA – La Seconda commissione del consiglio regionale, presieduta da Valerio Mancini, si è riunita venerdì mattina a Palazzo Cesaroni. La Commissione ha ascoltato il sindaco di Umbertide, Luca Carizia, e l’assessore regionale Enrico Melasecche in relazione agli esiti dell’evento sismico che ha colpito alcune zone dell’Umbria la scorsa settimana.

Dall’incontro è emerso che, come rilevato nei giorni scorsi, ci sono centinaia di persone sfollate da edifici che hanno subito lesioni di diversa gravità. Scuole, cimiteri e chiese hanno subito parimenti dei danni dal sisma e necessiteranno dunque interventi di ripristino. L’esperienza e l’adeguamento normativo e strumentale conseguenti al terremoto del 2016 hanno portato ad avere 140 tecnici già abilitati a redigere le schede AeDes (agibilità e danno in emergenza sismica), necessarie per stilare relazioni dettagliate circa i danni prodotti dall’evento e per quantificare l’ammontare dei finanziamenti necessari.

Richiesta e stato d’emergenza

In seguito a questa ricognizione la giunta regionale ha inviato al Dipartimento nazionale della protezione civile la richiesta di riconoscimento dello ‘stato di emergenza’. Essa quantifica in 350 milioni di euro l’importo complessivo degli interventi: 4 milioni per l’autonoma sistemazione; 9 milioni per il ripristino di beni culturali, chiese e cimiteri; 6 milioni per le scuole; 500 mila per la delocalizzazione delle aziende; 330 milioni per la ricostruzione. Di particolare importanza il fondo per il sostegno all’autonoma sistemazione, nell’ottica di evitare lo spostamento degli abitanti in altre aree, il conseguente spopolamento delle zone colpite e la perdita del senso di comunità.

La relazione

La presidente della Regione, Tesei, ha inviato a Fabrizio Curcio, capo Dipartimento della Protezione civile, e al ministro Nello Musumeci la relazione in merito al sisma del 9 marzo scorso con riferimento a intensità, estensione, danni e interventi alla popolazione, al fine di ottenere il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale. La relazione contiene una dettagliata ricostruzione dell’evento sismico e, nella missiva che l’accompagna, la Presidente Tesei  sottolinea come dopo l’immediata sistemazione emergenziale della popolazione la prima notte, attualmente la situazione è stata gestita con grande efficacia e attenzione dalla Regione e dai comuni di Umbertide e Perugia, ma è forte la necessità di un intervento immediato sia per la sistemazione alloggiativa delle persone che hanno le proprie case inagibili,  sia per le attività economiche di cui si è resa necessaria la chiusura.

Strumenti per procedere

Per questo motivo la presidente chiede “di trovare al più presto gli strumenti per poter procedere anche ad una rapida ricostruzione, unica possibilità per scongiurare lo spopolamento delle zone colpite” specificando che la Regione sta procedendo alla ricostruzione post sisma 2016, a cui ha dato una netta accelerazione, e questo nuovo terremoto rappresenta una nuova sfida che la Regione stessa si sente di poter affrontare se supportata adeguatamente dallo Stato. Per queste ragioni, si legge ancora nella lettera, “si chiede un immediato intervento e quindi la dichiarazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale”.

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