NORCIA – Le scosse di mercoledì sera hanno messo in ginocchio la Valnerina e in particolare Norcia e Preci. Nessuno in quelle zone si è ancora svegliato dall’incubo del terremoto del centro Italia. L’ ‘episodio numero due’ del sisma di mercoledì 26 per fortuna in Umbria non ha fatto vittime. Intanto alle 17.56 nuova scossa, magnitudo 3,8, con epicentro nella località Grotti, comune di Norcia. Un’altra scossa di importante entità, 3,7 di magnitudo, è stata avvertita alle 21.56, questa volta epicentro localizzato a Visso (MC). A partire dalla mezzanotta del 29 ottobre i sismografi hanno registrato una trentina di nuove scosse. La più forte, magnitudo 3.5, è avvenuta alle 1.18 con epicentro nel comune di Preci. Alle 18.25 una nuova, ulteriore scossa, percepita distintamente anche nel ternano, di magnitudo 4.2, epicentro Fontevena, frazione di Norcia
Secondo i dati dell’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dal 24 agosto scorso, sono stati localizzati più di 19.500 eventi, in un’area che si estende per più di 60 chilometri in direzione NNO-SSE lungo la catena appenninica: sono poco più di 340 quelli di magnitudo compresa tra 3 e 4, restano 20 i terremoti localizzati di magnitudo compresa tra 4 e 5 (nelle ultime 24 ore, infatti non ce ne sono stati) e 4 quelli di magnitudo maggiore di 5.
Niente tende, solo brandine 491 è il numero delle persone che da due notti ha trovato rifugio nei centri di accoglienza di Preci e Norcia. Tutto come quella notte maledetta del 24 agosto, ma con un’unica differenza: nei giardini, nei parcheggi, nei campi non saranno montate tende di nessun tipo. Questa decisione è stata presa da parte del dipartimento di Protezione Civile e del governo è stata comunicata ai sindaci della Valnerina giovedì sera al Centro operativo comunale dove intorno alle 20 sono arrivati il commissario per la ricostruzione Vasco Errani e il capo della prociv, l’ingegner Fabrizio Curcio, oltre alla presidente Catiuscia Marini. Nelle palestre o in strutture analoghe sono tornate invece le brandine. Nel dettaglio, nella città di San Bendetto sono 280 le persone che hanno trovato alloggio nelle strutture organizzate per l’emergenza sisma: 150 presso tennis club e palestra Battaglia; 60 e 70 coloro che si trovano all’interno della sede delle proloco di Campi e Ancarano. Per quanto riguarda Preci, in totole sono 112 persone le persone ospitate tra centro Caritas e prefabbricati di Collescille, Castelvecchio e Corone.
Preci, inagibili Comune, Poste e Caserma dei Carabinieri. Conta i danni anche Preci, dove sono stati dichiarati inagibili il Palazzo del Comune e la Caserma dei Carabinieri. Questo il primo bilanco della Protezione E’ stata allestita vicino al centro Caritas la tensostruttura adibita a mensa, altre due saranno montate ad Ancarano di Norcia e al Palatennis di Norcia.
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L’attività del Soccorso alpino e speleologico Sono stati 10 i mezzi e 35 i tecnici volontari, messi subito in campo nelle zone colpite dal sisma della sera del 26 ottobre, come servizio di urgenza emergenza e poi come supporto alla popolazione, con controlli che hanno interessato tutta la Valnerina, per poi convergere a Camerino dove si ipotizzava una situazione particolarmente delicata. Preci, Cascia, Norcia, Cerreto di Spoleto, Visso, Ussita, alcune delle aree perlustrate dai Tecnici Volontari del SASU per dare assistenza e verificare l’incolumità delle popolazioni e dare supporto ai colleghi del Soccorso Alpino e Speleologico Marche. Frane, crolli e smottamenti sono state registrate in serata dopo la prima scossa di magnitudo 5.4. In serata il presidente Guiducci in accordo con il sindaco di Ferentillo Paolo Silveri, ha messo a disposizione della popolazione il Centro regionale di formazione del Sasu “Cristiano Parasecolo” dotato di oltre 30 posti letto, una cucina e servizi igienici.
L’attività dei vigili del fuoco, la conta dei danni Dopo le recenti scosse di maggior intensità che si sono verificate a partire dal pomeriggio del 26 ottobre i vigili del fuoco hanno ripreso le attività che caratterizzano le ore immediatamente successive alle crisi sismiche vale a dire aiuto alla popolazione per il recupero dei beni di prima necessità dalle proprie abitazioni che hanno dovuto lasciare con rapidità, per la rimozione di alcune parti pericolanti che impediscono l’uso di spazi sottostanti, le verifiche di stabilità per definire se l’immobile è ancora utilizzabile oppure deve essere lasciato libero con immediatezza. Questa attività viene svolta raccogliendo le richieste dei cittadini direttamente alla sala operativa del 115 ed ai punti di contatto organizzati dai vigili del fuoco sul posto con l’impiego degli AF\UCL (unità di comando locale) da cui vengono gestite le squadre operative assegnando loro i vari interventi. Già nella notte con mezzi VF si è provveduto a rimuovere l’immenso masso caduto sulla strada per Preci nella zona di Triponzo consentendo la circolazione dei mezzi e quindi ripristinando la possibilità di far arrivare i soccorsi a Preci.
Dopo gli ultimi eventi sismici una nuova postazione dei vigili del fuoco è stata attivata a Preci per dare risposte ai cittadini di quel comprensorio. Oltre all’AF\UCL sono state dislocate tre squadre operative (complessivamente 15 VF con 6 automezzi). Nella giornata tra gli interventi di maggior evidenza c’è quello effettuato per la messa in sicurezza di alcune parti della Basilica di san Benedetto a Norcia, Basilica dedicata al patrono d’Europa, una costruzione del 1200 che domina la piazza principale. Con una apposita autogrù con uno sbraccio di circa 40 metri ed altri mezzi di supporto si è provveduto a portare al sicuro le parti che si trovavano a rischio per il perdurare dello sciame sismico. Ad operare e’ stato personale specializzato dei vigili del fuoco, con le squadre SAF che ha smontato e rimosso la croce, le cuspidi e diversi elementi architettonici della Basilica mettendoli in sicurezza. Un intervento delicato e urgente che è stato eseguito in accordo con il personale del Ministero dei Beni Culturali. Un intervento non invasivo al quale ha assistito molta gente ed è stato ripreso da numerose telecamere. Il Priore della Basilica Benedettina, padre Cassian al termine delle operazioni ha ringraziato i vigili del fuoco presenti con una particolare benedizione per tutti i vigili del fuoco. Gli stessi vigili del fuoco hanno anche provveduto ad effettuare controlli agli edifici che nei giorni scorsi erano stati oggetto di specifici interventi per la messa in sicurezza con l’esecuzione di interventi di riduzione della criticità. Sono gli interventi eseguiti d’intesa con il personale MiBAC con l’impiego di legname, tiranti e profili in acciaio effettuati a Castelluccio di Norcia per la messa in sicurezza o meglio per la riduzione della criticità strutturale per il campanile della chiesa di Santa Maria delle Grazie, sempre a Castelluccio per due edifici le cui parti pericolanti impedivano l’uso delle limitrofe via di accesso all’intero aggregato urbano potendo cos’ ridurre l’entità delle zone inaccessibili (zone rosse). Altri interventi di rilievo che hanno ben resistito ai nuovi eventi sismici sono quelli eseguiti a Norcia, Vicolo della Stamperia (messa in sicurezza archi), alle Mura Urbiche di Norcia, alla Chiesa di S. Antonio, in Via Cairoli, alla Cappella funeraria dell’Abbazia di Preci, al Campanile di Cascia.
A partire dal sisma del 24 di agosto sono oltre 2.500 interventi effettuati in provincia di Perugia ed essenzialmente nei centri abitati e nelle numerose frazioni della zona della “Valnerina” oltre che nei comprensori di Spoleto, Foligno.
Attualmente il contingente dei 50 vigili del fuoco che già operavano nel campo base di Norcia, a seguito dei nuovi eventi sismici è stato incrementato da altre 30 unità con personale VVF di Perugia e Terni con il contributo di alcuni funzionari tecnici provenienti dal altri Comandi.
L’intervento del governo Il Consiglio dei ministri ha stanziato 40 milioni per il nuovo terremoto che ha colpito Marche e Umbria. “Stiamo lavorando con i sindaci, il nostro primo obiettivo è di fare piena assistenza alle persone e alla popolazione”, ha dichiarato il commissario speciale, Vasco Errani. “La ricostruzione sarà al 100 per cento per tutti colori che hanno avuto danni nel terremoto del 24 e in quelle di mercoledì 26 ottobre, penso che questo possa dare sicurezza alle persone. Per fortuna non abbiamo avuto vittime.
Serve ora collaborazione è un senso di comunità delle persone per superare questo momento difficile. Il premier Renzi – ha aggiunto Vasco Errani – è vicino alle popolazioni terremotate”.
Il senatore del Pd Silvio Lai, relatore del provvedimento, ha spiegato: “Siamo impegnati perché il decreto sul terremoto possa essere approvato nei tempi più rapidi possibile. Mercoledì sera avremmo dovuto audire i presidenti delle Regioni e il commissario Errani e poi i comuni e il direttore Curcio, ma gli appuntamenti sono saltati per le violente scosse di terremoto. Con il presidente del gruppo del Pd Zanda in Senato – ha detto ancora Lai – abbiamo concordato sul fatto che sia necessario il massimo impegno per un iter accelerato in Senato sul quale cerchiamo il consenso di tutti i gruppi. Le norme sono già vigenti ma la conversione in legge rassicurerà i sindaci, i cittadini e le imprese su una rapida ripartenza. L’obiettivo è di chiudere in commissione e poi in aula con la massima rapidità”.
[Vedi anche: Sisma, Errani ai sindaci: “Scosse non ci piegheranno, ripartiamo dalle comunità” ]
Nessuna vittima, se si esclude un uomo morto per infarto a Tolentino, qualche ferito lieve e centinaia di sfollati. Dopo le due violente scosse di mercoledì ci sono state numerose repliche, l’ultima davvero consistente di magnitudo 4.4 è stata registrata alle 10,21 di giovedì mattina dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologi. Il premier Matteo Renzi, collegato con la Protezione civile già da mercoledì subito dopo la prima violenta scossa, ha annullato tutti gli appuntamenti in agenda e ieri è stato in visita a Camerino.
“Il terremoto ci sta mettendo a dura prova ma l’Italia c’è, non lascia soli i cittadini, siamo più forti e ce la faremo”. Questa la prima dichiarazione del premier che poi ha chiesto al “Parlamento, nel pieno rispetto dei ruoli, di fare più veloce possibile per approvare il decreto sul terremoto” del 24 agosto “perché lì ci sono le risorse e gli strumenti per mettersi a lavorare subito”. Il premier, inoltre, ha annunciato la preparazione di un “emendamento che comprenda le novità di questa vicenda sismica: allargheremo a Camerino e non solo”.
Quarantacinque minuti di visita dopo di che Matteo Renzi se n’è andato assieme al ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio anche lui arrivato nelle zone terremotate per il sopralluogo con Curcio e il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani. “Vi lasciamo lavorare. Siamo qui solo per dirvi grazie”, ha detto il premier. Renzi ha anche portato alle popolazioni colpite i saluti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella “che ho sentito e che vi segue con la consueta umanità che lo contraddistingue”.
Riepilogando, i comuni più vicini all’epicentro della scossa sono stati Castelsantangelo sul Nera (Macerata), Preci (Perugia) e Visso (Macerata).
Nel frattempo l’Autorità per l’energia ha sospeso il pagamento delle bollette di luce, gas e acqua per la popolazione delle zone colpite. Lo annuncia l’Authority in una nota, precisando che il provvedimento d’urgenza riguarda le bollette emesse o da emettere a partire dal 26 ottobre.
Errani: “Ricostruzione, bisogna ripartire da capo”. Così Vasco Errani, commissario per la ricostruzione: “Non abbiamo più a che fare con un terremoto, sono due. Anzi, abbiamo a che fare con un secondo terremoto che s’è innestato sul primp. Il nostro lavoro è azzerato, è impossibile rispettare la scadenza dei 7 mesi per le casette. Ora oltre a non far allontanare le persone, si dovrà lavorare anche sulla paura. Noi i tempi li abbiamo parametrati su un terremoto. Se però i terremoti diventano due a distanza di sessanta giorni uno dall’altro, non è colpa di nessuno. Certo non è colpa del governo. Ma è evidente che i tempi tecnici non possono non risentirne”.
Boldrini lunedì in visita. La Presidente della Camera Laura Boldrini arriverà in visita nelle zone delle Marche e dell”Umbria più duramente colpite dalle nuove scosse di terremoto dei giorni scorsi. Per la precisione, sarà alle 11,30 a Visso, per poi visitare Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Nel pomeriggio, intorno alle 15,30, si recherà invece a Norcia e in alcune delle frazioni che hanno riportato i maggiori danni, e da lì si sposterà a Preci. In tutte le località la Presidente Boldrini incontrerà la cittadinanza, i sindaci, le autorità locali, i rappresentanti della Protezione Civile e degli altri corpi dello Stato, i volontari e le volontarie impegnati da giorni nell’opera di soccorso.
La Curia: “Perso un patrimonio di fede“. Forse qualcosa si poteva salvare”: è quanto ribadisce l’archidiocesi di Spoleto-Norcia a proposito delle chiese del territorio distrutte o danneggiate dal sisma del 26 ottobre. In una nota l’Archidiocesi sottolinea come il parroco dell’Abbazia di Sant’ Eutizio, don Luciano Avenati, più volte dal sisma del 24 agosto scorso – avesse segnalato alla Sovrintendenza le precarie condizioni dell’Abbazia e della chiesa di San Salvatore e la necessità di intervenire per metterle in sicurezza. Purtroppo – dice don Luciano – non sono stato ascoltato. È opportuno rivedere le modalità dei sopralluoghi e dell’individuazione delle priorità”. Lo stesso arcivescovo di Norcia, monsignor Renato Boccardo, ricorda che la chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia è crollata e che la facciata dell’Abbazia di Sant’Eutizio, con lo splendido rosone, non c’è più.
Bertolucci, presidente commissione Grandi Rischi: “Mettere in sicurezza subito aree a rischio”. “E’ urgente intervenire per mettere in sicurezza gli edifici nelle aree a piu’ alto rischio sismico, a partire da quelli pubblici come le scuole. Sono le parole del presidente della Commissione Grandi Rischi, Sergio Bertolucci, che oggi ha incontrato i sismologi. “La Commissione Grandi Rischi ha una funzione di stimolo verso le istituzioni – ha rilevato – ed e’ nostro dovere dire che bisogna lavorare per per mettere gli edifici di tutta l’Italia in sicurezza. Sappiamo che questo richiede 120-130 miliardi, ma bisogna pur cominciare. Priorità ora per la zona compresa tra Umbria, Marche e Lazio”.
Abbassamento del suolo di 18 centimetri Ricercatori del Cnr e dell’Ingv, attraverso l’utilizzo di immagini radar del satellite giapponese Alos 2, hanno rilevato le deformazioni del suolo provocate dagli eventi sismici del 26 ottobre. Il campo di deformazione rilevato si estende per circa 20 Km in direzione Nord e presenta un abbassamento del suolo massimo di circa 18 centimetri. “Utilizzando i dati del satellite giapponese ALOS 2, il team di ricercatori di CNR-IREA e INGV ha misurato anche in questa occasione e con alta precisione i movimenti permanenti del suolo originati durante il terremoto, utilizzando l’interferometria differenziale”, spiega Riccardo Lanari, direttore del CNR-IREA. “In questo caso, la banda di frequenze utilizzate (banda L) dal radar operante a bordo del satellite ALOS 2 ci ha consentito di rilevare le deformazioni del suolo nonostante la zona colpita sia particolarmente coperta da vegetazione. Tali deformazioni si verificano circa 8 chilometri più a Nord, rispetto alle deformazioni provocate dal terremoto di Amatrice del 24 agosto e caratterizzano una zona che si estende per circa 20 km in direzione Nord e presenta un abbassamento del suolo massimo di circa 18 cm (corrispondenti a 22 centimetri di allontanamento, rispetto alla linea di vista del radar) in corrispondenza dell’area di Vallestretta”. “I movimenti del suolo misurati dal satellite, insieme ad altri dati geologici e sismologici, sono ora in corso di analisi per elaborare dei modelli fisico-matematici tramite i quali sarà possibile individuare la faglia sorgente del terremoto e caratterizzarne l’attività profonda. I primi risultati sembrano indicare che la faglia attivata il 26 ottobre faccia parte della stessa struttura geologica che ha causato il terremoto di Amatrice. Il piano di faglia quindi è inclinato verso ovest di circa 50°, si colloca tra 10 e 3 chilometri di profondità, e non raggiunge la superficie”, spiega Stefano Salvi, dirigente tecnologo dell’INGV. “A partire dalla sequenza di Colfiorito nel 1997 i dati satellitari radar sono stati utilizzati molte volte in Italia per individuare sorgenti sismiche e vulcaniche, grazie anche alle tecniche sviluppate dai ricercatori del CNR-IREA, che oggi sono all’avanguardia nel panorama internazionale”.
Nuove verifiche di agibilità a Norcia Da domenica 30 ottobre, è possibile presentare le nuove istanze di sopralluogo al Centro Operativo Comunale (COC) di Norcia A seguito del nuovo evento sismico del 26 ottobre scorso presso il Centro Operativo Comunale di Norcia (sala polivalente parcheggio Porta Romana) è possibile presentare, a partire da domenica 30 ottobre, le nuove istanze di sopralluogo per la verifica delle agibilità degli edifici sia pubblici che privati. Le istanze non dovranno essere ripresentate da coloro ai quali è stata notificata una ordinanza di inagibilità con lettera “E” o “EF” o le cui abitazioni sono inserite nell’elenco pubblicato sul sito www.comune.norcia.pg.it aventi lo stesso esito. I proprietari e/o gli affittuari degli immobili potranno presentare la domanda recandosi al COC nei seguenti orari: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Per agevolare l’iter è necessario compilare tutti i campi della nuova modulistica predisposta ad hoc. In particolare si richiede di indicare, oltre ai propri dati anagrafici e al codice fiscale, anche i dati catastali (foglio, particella, subalterno) e i dati del proprietario (compreso il codice fiscale) se diverso da chi presenta l’istanza. Va indicato anche se sullo stesso fabbricato è stato effettuato un sopralluogo a seguito degli eventi sismici del 24 agosto e l’eventuale esito: lettere A (edificio agibile); B (edificio temporaneamente inagibile in tutto o in parte ma agibile con provvedimenti); C (edificio parzialmente inagibile); D (edificio temporaneamente inagibile da rivedere con approfondimento).