Terni, società di telefonia evade oltre 1 milione di Iva: denunciati in tre
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Un militare della Guardia di finanza di Terni
TERNI – Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Terni e la sezione di polizia giudiziaria, in stretta collaborazione con personale della Agenzia delle dogane e dei Monopoli di Perugia – sezione di Terni – , coordinati dal Procuratore della Repubblica, Alberto Liguori, hanno portato a termine una complessa attività di polizia giudiziaria nei confronti di una società con sede a Terni, gestita da due cittadini ternani ed da un soggetto campano, operante nel settore della commercializzazione di articoli di telefonia.
Evasione Iva Le Fiamme Gialle e l’Agenzia delle dogane, dopo un’approfondita analisi della documentazione contabile acquisita, ed anche grazie ad attività di riscontro svolte in Umbria, Lazio, Campania e Liguria, hanno individuato un articolato sistema di frode ai danni dell’Erario, quantificabile oltre 1,3 milioni di euro, finalizzato all’evasione dell’Iva.
In particolare, è stato accertato che la società in questione, acquistava smartphone di ultima generazione da paesi comunitari, in sospensione d’imposta, rivendendoli sul mercato nazionale a prezzi assolutamente concorrenziali, “dimenticando” poi di presentare le previste dichiarazioni Iva.
Denunciati in tre, sequestri Conseguentemente, sono stati deferiti alla locale Procura della Repubblica 3 persone responsabili per il reato di omessa presentazione della dichiarazione Iva. In tale contesto, su richiesta del Procuratore Liguori, il gip presso il Tribunale di Terni ha disposto il sequestro preventivo e confisca di beni per un importo di 1.342.587 euro per assicurare il reale recupero dell’imposta evasa. Ai 3 soggetti sono stati sequestrati numerosi conti correnti bancari, tre autovetture, tre appartamenti con relative pertinenze, quote sociali e quote di partecipazione in fondi d’investimento. Il sequestro, disposto dal gip su richiesta della Procura della Repubblica di Terni, è stato reso possibile dall’applicazione della norma che, introdotta con la Legge Finanziaria 2008, estende l’istituto della confisca per equivalente anche ai reati tributari.
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