TERNI – Più si avvicina la scadenza della convenzione (15 dicembre) e più la questione del nuovo bando si infiamma. Per il Comune di Terni, alle prese col fuoco di fila delle opposizioni e della magistratura per l’indagine sulle cooperative, il bando per l’assegnazione del servizio di refezione scolastica rischia di diventare un campo fitto di mine. Tanto che dopo gli attacchi del Cosec e di alcuni gruppi di opposizione, non ultimo Fratelli d’Italia-An, che con il capogruppo Cecconi ha presentato una proposta alternativa, l’amministrazione passa al contrattacco, affidato all’assessore ai Servizi Scolastici Tiziana De Angelis.
LEGGI ANCHE: “CECCONI, PROPOSTA ALTERNATIVA PER LA TRASPARENZA”
“Lezioni da nessuno”. La quale a sua volta non le manda a dire a Cecconi: “Sul servizio mense – dichiara – non accettiamo lezioni di partecipazione da nessuno. l’amministrazione Comunale è stata impegnata per un anno in una fase di ascolto, avvalendosi di appositi strumenti, occasioni e percorsi professionali. Le parole di alcuni consiglieri comunali di opposizione sono chiaramente strumentali: abbiamo ascoltato, condiviso, modificato la proposta iniziale, nell’ottica di tenere insieme un servizio di indubbia qualità con il contenimento dei costi. Per quanto attiene la legalità il sindaco, in piena autonomia, in un’ottica di massima trasparenza, ha trasmesso il capitolato del nuovo bando all’Autorità nazionale anticorruzione, affinché questa possa valutare in maniera approfondita. A proposito del bando, leggo le affermazioni di qualche consigliere completamente disinformato anche sui centri di cottura previsti. Ebbene nella versione approvata dalla giunta non sono previsti due centri di cottura ma è richiesta una dichiarazione da parte della ditta di disporre, in caso di aggiudicazione, di un centro di preparazione a una distanza non superiore a 20 chilometri per garantire qualità e sicurezza. Si chiede altresì di disporre un piano di emergenza che assicuri il servizio utilizzando una delle cucine presenti nel servizio in concessione. Questo vuol dire che in caso di problemi al centro di cottura, per garantire i pasti agli alunni delle scuole, si può utilizzare una delle tante cucine delle scuole stesse, secondo quanto previsto dal piano di emergenza. Si tratta di norme a garanzia del servizio e dei suoi utenti”.
“Sento parlare da alcune forze politiche di opposizione – prosegue – di responsabilità di governo. Dispiace constatare che ne sono completamente sprovviste. Tratteggiano un servizio mensa con tutto e di più, pronti a cogliere ogni tipo di desiderata, ogni richiesta anche quelle che non trovano rispondenza nella realtà di tante famiglie ternane. La cultura di governo è ascoltare, approfondire, poi andare al dunque con una proposta finale che tenga insieme qualità, salute, sicurezza, costi accettabili per le famiglie e per il comune. Continuare a proporre modelli di refezione che porterebbero i costi dei pasti a cifre da ristorante non è una proposta amministrativa ma, forse, solo elettorale, pensando che il cittadino non comprenda che i progetti attuabili devono essere ancorati alla realtà”.

Cecconi controreplica. Ma nello scenario attuale, basta un cerino per provocare un incendio e dunque Cecconi, in una mattinata per lui ricca di dichiarazioni a mezzo stampa, ha controreplicato, puntando l’indice sulle indagini pregresse da parte di All Foods: “Se davvero giunta e uffici non sono a conoscenza di tutto ciò – che tuttavia è agli atti ed è ampiamente certificato – questo magari è dovuto al fatto che la società ha taciuto una simile circostanza?”, scrive il consigliere, ricordando che l’Operazione Spada muove proprio da una situazione similare.
Poi gli appunti sulle altre questioni: “Quanto alle obiezioni specifiche sulle nostre proposte- dice Cecconi – non sfugge a nessuno che le modifiche apportate nelle scorse settimane al bando in questione sono soltanto nominali: perché comunque avrà una corsia preferenziale chi già dispone di un centro di cottura entro 20 km dal centro cittadino e, come piano d’emergenza, potrà vantare un secondo centro di cottura nello stesso ambito territoriale (…) Per una convenzione che scade il prossimo 15 dicembre – la giunta si è ridotta a deliberare il nuovo bando solo l’11 novembre scorso: e, anche qui, non serve essere dietrologi per sospettare il peggio riguardo alla partecipazione del massimo numero di aziende possibile alla gara”.
“Caos, il comune controlla”. L’assessore De Angelis ha poi risposto, in forza della sua altra delega alla cultura, alla relazione presentata dai Cinquestelle in IV Commissione Controllo e Garanzia sulla gestione del Caos, nella quale si accusa il Comune di omesso controllo sull’operato dell’affidataria Civita. Anche qui, la questione rischia di farsi spinosa.
LEGGI: “CAOS, BILANCIO FALLIMENTARE E CONTENZIOSI”

“Sul Caos e sulla gestione del sistema museale cittadino – dichiara l’assessore De Angelis – da una parte dell’opposizione si registrano solo critiche infondate e nessuna proposta e strategia di governo. L’operato del Comune di Terni è chiaro: l’individuazione, tramite un bando pubblico, di un concessionario che possa gestire il sistema museale e teatrale in tutti i suoi aspetti, dando luogo a un report costante alla città, tramite l’open Data Cultura, dei risultati ottenuti e verificando con attenzione l’osservanza di tutti gli aspetti contrattuali. Il Comune controlla e monitora l’attività del concessionario del Caos e di tutto il sistema museale e teatrale in maniera costante, così come prevede il contratto stipulato con il concessionario.
I controlli sono effettuati dagli uffici comunali del dipartimento Sviluppo. Si tratta di un monitoraggio costante che riguarda tutti gli aspetti previsti; dal rispetto degli orari, alla presenza del personale, allo stato di mantenimento dei luoghi, alla verifica del calendario delle iniziative programmate.
Il Caos è provvisto della dovuta certificazione, rilasciata dai vigili del fuoco, l’accesso del pubblico avviene nella massima sicurezza. I lavori programmati, compresi quelli che riguardano il Fat, sono in fase di esecuzione, essendo state ottenute tutte le autorizzazioni dovute, comprese quelle che riguardano soggetti terzi.
Il Fat, il servizio bar e ristorazione, come in tutti i poli museali del Mondo, è una risorsa preziosa, consente di rendere più sopportabili i costi di gestione e contribuisce all’equilibrio economico finanziario della concessione che altrimenti sarebbe ancora più gravosa per il Comune.
Sul fronte della trasparenza abbiamo tutte le carte in regola: il Comune ha fornito tutta la documentazione in suo possesso ed ogni tipo di risposta richiesta dalla Commissione Garanzia e Controllo, come è testimoniato dalla apposita relazione.
Massima trasparenza fornita soprattutto tramite open data Cultura, una scelta di comunicazione aperta che l’Amministrazione Comunale ha voluto intraprendere già da tempo e che riguarda una moltitudine di dati. E’ singolare e strumentale che i grillini utilizzino solo quelli che possano mettere in cattiva luce il Caos e non i tanti positivi, che nel loro complesso, danno il quadro di una struttura viva, partecipata, motore delle iniziative culturali di Terni. Nel mese di settembre, ad esempio, è fuorviante concentrarsi sugli ingressi a pagamento, per un semplice motivo: quello è stato il mese di Terni Festival ed era previsto l’ingresso gratuito, con numeri di grande rilievo: oltre 5 mila presenze attestate. Nel mese di ottobre, inoltre, i visitatori sono stati 533 e i partecipanti ad altre attività svolte al Caos sono stati 1.400.
E’ ancora più singolare e attestazione di una scarsissima cultura di governo, confondere la gestione dell’attuale sistema museale e teatrale con il recupero del Verdi. La ricostruzione del Verdi è un intervento che attiene ai Lavori Pubblici, è una spesa di investimento, non ha nulla a che vedere con la spesa corrente che serve alla gestione del sistema museale e teatrale”.