Ternana-Bari 0-0
TERNANA (4-3-2-1): Di Gennaro; Zanon, Meccariello, Contini (8’st Bacinovic) Di Noia; Defendi, Valjent, Petriccione; Di Livio (19’st Battista) Falletti; La Gumina (41’st Avenatti) A disp. Aresti, Surraco, Sernicola, Palombi, Cason, Palumbo. All. Carbone
BARI (4-4-2): Ichazo; Sabelli, Daprelà, Di Cesare, Tonucci; Martinho (25’st Brienza), Romizi, Basha, Fedato (19’st Furlan); Maniero, De Luca (37’st Castrovilli) A disp: Micai, Cassani, Fedele, Valiani, Capradossi. All. Stellone
ARBITRO: Di Paolo di Avezzano (assistenti Cecconi-Muto IV Uomo Zingarelli)
NOTE: Serata fresca, terreno di gioco in buone condizioni. Spettatori: 3630 (paganti 2143 abbonati 1437) dei quali circa 100 da Bari. Ammoniti: Di Livio (T), Zanon (T), Basha (B). Calci d’angolo 6-7 Recupero 1’pt 5’st. Simone Longarini presente allo stadio nel gabbiotto presidenziale. Osservato un minuto di riposo in memoria di Osvaldo Neri. In curva Nord esposto uno striscione nell’anniversario della morte di Spik, tifoso rossoverde.
TERNI – Vuoto pneumatico, ma per una volta, va bene cosi. Fra Ternana e Bari finisce com’era cominciata, ovvero 0-0 e per i rossoverdi è un punto d’oro. Galletti più forti dal punto di vista tecnico, la differenza l’ha fatta una difesa ternana accorta e qualche errore sotto porta della formazione di Stellone. Quanto alla Ternana, l’attacco è come la proprietà commutativa: cambia l’ordine dei fattori, non il risultato. E’un problema non di poco conto, ma è anche storia vecchia e hai voglia a dire che il reparto avanzato va bene così.

Nel complesso, un match noiosissimo nel primo tempo, appena più vivace nella ripresa, giocato sotto gli occhi di Simone Longarini, presente nel gabbiotto presidenziale, al fianco della tribuna stampa, che prima della partita si è concesso per delle foto. Commosso ricordo di Osvaldo Neri, il tifoso del Grifo morto sabato scorso durante il derby, ma anche di Andrea “Spik”, il tifoso rossoverde tragicamente scomparso 10 anni fa, per il quale è stato esposto uno striscione in Curva Nord.
La partita. Alla fine anche Carbone cede al turnover, complice la condizione precaria o la stanchezza di alcuni. Di Noia arretra sulla linea dei terzini con Germoni che è infortunato e non va neanche in panchina. La Gumina unica punta al posto di Avenatti, con Di Livio e Falletti trequartisti. Contini al posto di Valjent in mezzo con lo slovacco a centrocampo al posto di Bacinovic, che è in panchina.Nella sfida degli ex in campo Defendi e Maniero, non Furlan cheentrerà solo nella ripresa.

Partenza ad andamento lento, con poche azioni limpide.Le due più nitide sono del Bari: al 13′ De Luca brucia Contini e poi crossa per l’accorrente Fedato, con l’ex livornese che manca il gol di un niente. Al minuto 19 ancora Fedato raccogliere l’imbeccata di Martinho: Di Gennaro c’è e manda in corner.
Poco altro in un primo tempo sonnolento, con le due squadre che faticano a costruire. La Ternana in particolare ha i problemi di sempre: La Gumina, poco assistito e troppo solo, è limitato bene dai centrali baresi. Dall’altra parte, comunque, si procede a strappi: un errore di Di Livio libera De Luca, che scambia con Maniero e va al tiro, trovando però il muro di Meccariello che già prima si era prodotto in un altro salvataggio.
Si riprende con le squadre più vivaci ma sempre estremamente sterili in fase offensiva. Carbone inserisce Bacinovic in mezzo al posto di Contini, con Valjent che torna centrale. Falletti, dormiente per tutto il primo tempo, si sveglia all’improvviso e mette in mezzo due buoni palloni: il primo sfocia in un triangolo con Di Livio senza esito, l’altro in un tiro del fantasista (16′) che Ichazo para facile. Subito dopo il portiere pugliese risponde bene anche su un tentativo di Bacinovic. I cambi non vivacizzano la partita: la Ternana ha una occasione buona con Di Noia dopo fuga dalla sinitra, ma la conclusione è larghissima e senza esito, sul fronte opposto, si affaccia senza troppa convinzione l’ex Maniero. Più convinto Furlan al 33′, sul cui sinistro al volo rimedia Zanon.
Nel finale Carbone si gioca la carta Avenatti al posto di un inconsistente La Gumina (Palombi si è scaldato per tutto l’intervallo, ma poi è rimasto come sempre in panchina: il perchè Carbone non veda questo ragazzo è un mistero, davvero), ma è il Bari a sfiorare il gol con Maniero che arriva in velocità davanti a Di Gennaro e costringe il portiere ad un intervento acrobatico che esalta l’estremo difensore rossoverde. Il finale è ancora tutto di marca biancorossa, ancora con l’attaccante: prima con un colpo di testa su cross di Sabelli sul quale Di Gennaro si supera, quindi con un tiro da lontano che sfiora il palo e poi è deviato in angolo. Finisce così. Punto e a capo. Ma è il caso di voltare pagina. Davvero.