Documenti sanitari falsificati
Attività che ha consentito “il rinvenimento di numerosi elementi comprovanti la tesi accusatoria”. In particolare di timbri (alcuni sottratti indebitamente ed altri oggetto di contraffazione) che hanno permesso ai militari di ricostruire l’intera vicenda attribuendo la paternità di alcuni documenti sanitari falsificati e contraffatti e immessi in circuito per l’acquisto di farmaci di varia natura ed in particolare di psicofarmaci. L’attività d’indagine è stata altresì condivisa con il personale del Nucleo antisofisticazione e sanità di Perugia per ulteriori approfondimenti finalizzati a comprendere la scala di diffusione del fenomeno con possibilità di contraffazione su scala nazionale.