ROMA – Giovedì è morto oggi Giorgio Ferrara, il direttore che più di altri ha ridato una veste internazionale al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Regista teatrale, seppur vincitore di un David di Donatello con il film Un cuore semplice. Ferrara è morto a 76 anni a Roma in ospedale dove era ricoverato a causa di una malattia che lo affliggeva da qualche tempo. L’aprile scorso, infatti, aveva lasciato l’incarico di direttore artistico allo Stabile del Veneto.
Il profilo
Nato a Roma il 19 gennaio del 1947, fratello maggiore del giornalista e scrittore Giuliano, aveva cominciato la sua attività come aiuto di Luca Ronconi, passando poi lui stesso alla regia con opere anche di Luigi Pirandello, August Strindberg, Carlo Goldoni, Enzo Siciliano, Franca Valeri, Natalia Ginzburg, Cesare Musatti, Corrado Augias, con protagonisti attori come Valeria Moriconi, Andrea Giordana, Franco Citti, Gato Barbieri, Paolo Bonacelli, Ilaria Occhini, Ugo Pagliai. E l’attrice Adriana Asti, divenuta poi sua moglie nel 1982, compagna e musa di una vita. Per il cinema Ferrara aveva diretto anche Un cuore semplice, vincendo il premio speciale ai David di Donatello 1977 e il Nastro d’argento come miglior regista esordiente.
Direttore artistico
Ma anche opere liriche con l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano. Negli ultimi anni si era poi intensificatala la sua attività di direttore artistico. Dal 2003 al 2007 ha guidato l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e dal 2007 al 2020 il Festival dei Due Mondi di Spoleto. In quest’ultima stagione aveva accettato di far parte lui stesso del cast dello spettacolo Testimone d’accusa, tratto da una pièce di Agatha Christie, sotituito poi dal regista Geppy Gleijeses. Nel 2021 era stato nominato direttore artistico dello Stabile del Veneto, ruolo da cui si era dimesso ad aprile scorso.