PERUGIA – Nelle carceri umbre c’è “una grave carenza di personale di polizia penitenziaria, che rende quindi molto difficile garantire i servizi rieducativi e l’attività di vigilanza dei reclusi” ma a “mancare sono anche tutte quelle figure, penso ai servizi sociali, al personale medico per tutti i detenuti affetti da problemi psichiatrici, che con le loro attività dovrebbero servire a garantire condizioni di vita tranquilla e che sono fondamentali per la riuscita di qualsiasi riforma in materia di penitenziaria”: lo ha detto il Procuratore generale dell’Umbria, Sergio Sottani.
Sottani venerdì mattina, con l’incontro alla casa circondariale di Perugia, ha concluso la visita ai quattro istituti penitenziari della regione.
I problemi delle carceri
Visite nel corso delle quali ha richiamato più volte l’articolo 27 della Costituzione che sottolinea la funzione rieducativa della pena ribadendo che “per garantire questo e il rispetto della dignità del detenuto è indispensabile avere all’interno degli istituti penitenziari un numero di organico adeguato”.
In particolare, nella casa circondariale di Terni, dove sono previsti 241 agenti, ce ne sono attualmente effettivi 196. A Spoleto ne sono previsti 281 e ne sono in servizio 237. A Orvieto a fronte dei 61 agenti effettivi sono 48 e, infine, a Perugia, dove sono previsti 248 poliziotti ne sono in servizio 208. Sotto il profilo del sovraffollamento la situazione è invece, per Sottani, “abbastanza buona” tranne a Terni che, a fronte di una capienza regolamentare di 416 posti letto ospita 510 detenuti (a Spoleto 456 posti letto e 458 ristretti, a Orvieto 96 posti letto e 116 detenuti e a Perugia 328 posti letto e 339 presenti. Solo qui è presente la sezione femminile, con 51 donne detenute di cui 23 cittadine straniere). Durante gli incontri sono stati affrontati anche i problemi della circolazione della droga all’interno degli istituti penitenziari, oltre che di cellulari e dei casi aggressione al personale, di autolesionismo, suicidi o tentato suicidio, i cui numeri anche in Umbria sono purtroppo preoccupanti.