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Sisma, il presidente Mattarella in visita alle zone terremotate. A Norcia: ”Tutto ritornerà come prima”

Prima tappa a camerino. Poi Norcia, dove la visita è durata circa una mezz'ora. Infine al Trasimeno per incontrare gli sfollati

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NORCIA – Il presidente Sergio Mattarella in giornata visiterà le zone terremotate. Mattarella, ha lasciato Tel Aviv dopo la sua visita ufficiale di quattro giorni nei territori di Israele e Palestina. Prima tappa a Camerino, nelle Marche. Altre destinazioni previste sono Norcia e i centri di prima accoglienza messi a disposizione dai comuni del Trasimeno. Il terremoto del 24 agosto prima e del 30 ottobre dopo ha colpito fortemente la Valnerina. In particolare località come Norcia, Castelluccio e Preci.

Nei giorni scorsi   “Dobbiamo assolutamente difendere ed assicurare la ricostruzione del territorio”. E’ quanto chiede il presidente Mattarella sottolineando che i cittadini colpiti dal sisma devono vedersi “garantito il diritto di poter vivere con tranquillità nelle proprie case”. “Lo Stato deve essere loro vicino perchè vengano superate queste difficoltà”, ha detto parlando con i giornalisti a Gerusalemme.

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Prima tappa, Camerino  Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato a Camerino per visitare le zone terremotate delle Marche e dell’Umbria. Il capo dello Stato è arrivato con un elicottero dell’Aeronautica militare che è atterrato nel campo sportivo, in zona Le Calvi, distante qualche chilometro dal centro abitato pesantemente danneggiato dal sisma. Ad accogliere Mattarella il commissario per l’emergenza, Vasco Errani, il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il sindaco Gianluca Pasqui e autorità istituzionali, militari e delle forze dell’ordine regionali e provinciali, oltre a rappresentanze di vigili del fuoco, Croce rossa, volontari di Protezione civile. Mattarella si è subito recato nel
palazzetto dello sport per incontrare le decine e decine di sfollati che sono nel campo base allestito da Protezione e Croce rossa nella zona degli impianti del Cus di Camerino. In programma anche una visita alla ‘zona rossa’ laddove ci si può spingere.

Mattarella ai bimbi: ”Non mollate, siete il futuro”   E’ un Mattarella che non nasconde la commozione quello che ascolta la gente, che si lascia sfiorare, fermare, abbracciare.
Lascia che le persone cerchino il contatto fisico, sa che questo può rappresentare molto per gente che ha perso tutto o quasi. E ascolta senza mai mostrare fretta di volersi spostare per andare più avanti. La scorta si tiene a discreta distanza e il cronista ha buon gioco a
seguire da presso. Chi ferma il presidente è gente semplice, gente che non ha nessuna intenzione malevola ma anzi cerca un approdo, un riferimento istituzionale alto e certo. Nessuna contestazione, nessuna critica ma appelli su appelli: “Dateci una casa, dateci un
lavoro, dateci un futuro”

 

L’arrivo a Norcia  Alle 17 circa Mattarella è arrivato a Norcia. La visita è durata circa mezz’ora. Ad attenderlo c’era la presidente della regione Umbria Catiuscia Marini, il sindaco Nicola Alemanno, gli assessori regionali Fernanda Cecchini, Fabio Paparelli e Giuseppe Chianella. E poi, anche il capo della Protezione civile Curcio e il commissario Errani. Appena uscito dall’auto, il presidente è stato accolto da un lungo applauso. “Tutto tornerà come prima – ha detto il presidente -, ma ci vorrà tempo”.  Per prima cosa ha incontrato i monaci benedettini, rassicurandoli: ”La Basilica la ricostruiremo subito”. Poi è entrato nella zona rossa, accompagnato dai vigili del fuoco e dalle autorità: la presidente Marini, il vice Paparelli, il sindaco di Alemanno, il prefetto Cannizzaro, il vescovo Boccardo. Una volta uscito dall’area, prima di risalire nel fuoristrada che lo ha riportato all’elicottero, il presidente ha voluto incontrare i cittadini che erano lì ad attenderlo. “Presidente, non si dimentichi di noi – gli ha detto un uomo in lacrime – ci è cambiata la vita in un attimo. Abbiamo perso tutto”. Mattarella lo ha rassicurato e abbracciato. “Voglio tornare a scuola”, questo il desiderio di un bambino. “Preso arriveranno i moduli – gli ha risposto il presidente – così potrete ritornare in classe”.

L’arrivo a Magione Intorno alle 18 il capo dello Stato è atterrato Passignano sul Trasimeno, dopodichè si è recato a San Feliciano dove nel residence  “Ali sul lago” ha incontrato gli abitanti di Norcia che ora si trovano a causa dell’emergenza nella struttura. L’incontro è durato circa un’ora, poi Mattarella ha ripreso la strada verso Roma per fare rientro al Quirinale.

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Voci degli sfollati  “Speriamo di poter tornare presto a Norcia”: è il desiderio che accomuna praticamente tutti i 70 abitanti della Valnerina costretti a lasciare le loro case colpite dal terremoto e ora momentaneamente alloggiati al residence “Ali sul lago” di Magione. Qui, in questo borgo in riva al lago Trasimeno, da domenica mattina sono stati ospitati in varie strutture ricettive 220 tra nursini e altri abitanti dell’area colpita dal sisma. “Non abbiamo più futuro – racconta Irene, 25 anni -, ho perso tutto, chissà quando potrò tornare nella mia città. Spero tanto che ci assegnino un container”. La mattina della scossa di magnitudo 6.5 stava dormendo sul materasso sistemato in cucina. “Ha cominciato a tremare tutto – ricorda Irene – vedevo i muri venirmi addosso, in quel momento ho pensato davvero di non farcela, ho avuto paura di morire”. A farle eco è Emzie, un’altra ragazza di 25 anni, di origine macedone, a Norcia da 4 anni. Ha la febbre, sta attendendo il dottore che la visiti. “Anche io – afferma – ho un solo desiderio, tornare a Norcia. Potrei decidere assieme a mio marito, anche lui macedone e mia figlia di andare in un altro paese, ma ormai ci siamo affezionati alla nostra città e se ci sarà la possibilità noi torneremo su, tra quella gente che tanto bene ci ha accolto”. Alle voci delle due giovani si aggiunge quella di una signoraun pò più anziana, Anna, di Monteleone di Spoleto, che rivolge un appello alle istituzioni: “non fate fuggire la gente, fate in modo che tutti possano restare nei loro paesi”. “Perchè – aggiunge -se fuggiranno poi sarà difficile che possano tornare e così i nostri borghi saranno si ricostruiti, ma resteranno vuoti”.

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