Regione Umbria - SANITagile
PERUGIA – A luglio sono aumentati di più del 110% rispetto allo stesso periodo del 2021 le bollette per l’ energia non pagate dalle piccole e medie imprese del commercio, turismo e servizi dell’Umbria in difficoltà a causa degli aumenti delle tariffe. A fornire il dato è Confcommercio dopo un’ indagine dell’ organizzazione realizzata attraverso il suo Sportello energia e basata sull’ analisi di circa 800 aziende. In diversi casi, in base all’analisi, la situazione di morosità si protrae da molti mesi, anche 13-14, a testimonianza di difficoltà pregresse. In base a una simulazione di Confcommercio rapportata ad un consumo mensile di 3.000 kWh, quello medio di un ristorante, si è passati da 700 euro del luglio 2021, ai 2.084 del luglio 2022, ai 2.500 dell’ agosto 2022.
Il quadro della situazione
“Molte aziende che prima pagavano con l’addebito in conto corrente – sottolinea Confcommercio – lo hanno revocato per avere così la possibilità di rateizzare gli importi, peraltro da concordare con il fornitore. La situazione peggiore è quando, dopo una serie di solleciti di pagamento non ottemperati, il fornitore decide il distacco per morosità, o invia il preavviso di diminuzione di potenza.
In seguito a questa seconda eventualità l’impresa si trova nella generalità dei casi con appena 1,5 kwh di potenza contatore disponibile, il che vuole dire l’energia equivalente alla luce di una scala o di un garage. I fornitori tendenzialmente preferiscono questo al distacco, perché l’impresa, se vuole andare avanti, è costretta in qualche modo a pagare: ma la coperta è cortissima, e se si tira da una parte rimane scoperta dall’altra, per cui l’attività non riesce a far fronte al pagamento di altri oneri obbligatori, con tutte le conseguenze del caso”.