ROMA – Cambio della guardia per la ricostruzione post sisma: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende, ha firmato il Dpcm per la nomina del senatore di Fdi Guido Castelli nuovo commissario. Il provvedimento deve passare ora il vaglio della Corte dei conti prima della pubblicazione. Castelli, ex sindaco di Ascoli Piceno, prenderà il posto di Giovanni Legnini, il quale rimane invece commissario per la ricostruzione di Ischia dopo l’alluvione.
La Regione
La presidente Donatella Tesei sulla nomina, ha detto all’Ansa, ora occorre “continuare nella ricostruzione post sisma con lo spirito attuale, che ci ha portato ad accelerare e a essere efficaci”. “Castelli è una persona che conosce la metodologia e il territorio, che ha esperienza e capacità. Legnini ha comunque fatto molto bene – ha evidenziato – insieme abbiamo velocizzato la ricostruzione. Ci sono stati finora degli ottimi e concreti risultati ed è necessario continuare a essere efficaci. Bisogna proseguire il lavoro di squadra che abbiamo fatto”. “Un professionista attento alle necessità legate alla ricostruzione, dimostrando non solo un apprezzato senso pratico nella risoluzione dei problemi, ma anche vicinanza alle popolazioni dei territori colpiti dal terremoto”: l’assessore regionale Paola Agabiti parla così dell’ormai ex commissario per la ricostruzione post terremoto Giovanni Legnini.
Il commento di monsignor Boccardo
“La non riconferma di Giovanni Legnini alla guida della Struttura commissariale per la ricostruzione post sisma è uno schiaffo alle popolazioni terremotate”: a dirlo all’Ansa è il vescovo della diocesi Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, commentando l’avvicendamento con il senatore Guido Castelli. “Non ho nulla contro il nuovo commissario, che per altro non conosco – ha spiegato – ma credo che l’operazione sia figlia di una politica scellerata e di basso livello che passa sopra le teste della gente”. “Il Governo ci spieghi il senso di questi avvicendamento, visti i risultati ottenuti in questi anni dal commissario Legnini”, ha detto ancora monsignor Boccardo. “Legnini – ha proseguito – ha dimostrato di essere persona seria e capace. La sua sostituzione offende le differenze dei cittadini”.
La polemica di Zaffini
Sulla nomina di Castelli interviene anche il senatore di Fratelli d’Italia, Franco Zaffini: “Rivolgo al collega Castelli i miei auguri di buon lavoro, conoscendone le alte doti professionali ed umane. È la persona giusta al posto giusto. Già sindaco del comune di Ascoli Piceno, consigliere regionale ed assessore della regione Marche, siamo certi che Castelli saprà dare finalmente un’impronta decisiva alla ricostruzione dei territori tra Marche, Umbria, Lazio ed Abruzzo. Una riedificazione, mai decollata, dei territori faticosamente alle prese con una ripartenza anche economica di fatto mai avvenuta”. Secondo Zaffini “le sue conoscenze del territorio e le sue capacità saranno preziose nel garantire benessere alle comunità colpite. Desta a dir poco perplessità, invece, la presa di posizione di mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto e Norcia, presidente della Conferenza episcopale umbra, che definisce l’operazione come ‘figlia di una politica scellerata e di basso livello che passa sopra la testa della gente’. Frasi incomprensibili e del tutto inadatte al ruolo pastorale in effetti da tempo abbandonato a beneficio degli aspetti più materiali e terreni del proprio mandato”, ha concluso il senatore, coordinatore di Fratelli d’Italia dell’Umbria.
Il commento di Alemanno e Prisco
Dal canto suo il sindaco di Norcia Nicola Alemanno, sottolinea che “a Legnini va un grande e sincero grazie per essersi messo a disposizione, per aver ascoltato gli amministratori, per aver reso concrete le istanze dei territorio ed essersene fatto portavoce e alfiere col Governo e il Parlamento”. “Piena soddisfazione per la nomina di Castelli” viene espressa dal sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco (FdI), secondo cui “Castelli può dare un nuovo impulso proprio alla ricostruzione pubblica e privata. Per i territori interessati – sottolinea Prisco in una nota – si impone infatti una velocizzazione delle procedure commissariali e l’indispensabile supporto agli enti locali colpiti perché ripristinino al più presto i servizi pubblici, così come alle attività produttive che vivono tuttora situazioni di grande difficoltà a distanza di anni da quell’evento drammatico”.
La presidente della Provincia di Perugia
La presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti, a nome dell’amministrazione, esprime forte preoccupazione per il cambio al vertice della struttura per la ricostruzione: “La posizione di questo Ente non vuole essere una difesa d’ufficio e formale del commissario Giovanni Legnini ma un’oggettiva constatazione dell’ottimo lavoro svolto da lui in tre anni, lavoro che ha permesso di sbloccare e avviare la ricostruzione post sisma 2016. Per questo motivo sottoscriviamo le frasi dell’arcivescovo Renato Boccardo, presidente della conferenza episcopale umbra, che ha parlato, in merito all’avvicendamento, di schiaffo ai terremotati. Non mettiamo in dubbio le capacità e le competenze del sostituto Guido Castelli a cui auguriamo buon lavoro, ma siamo rimasti amareggiati e sorpresi per una sostituzione che risponde solo al criterio della spartizione politica senza tener conto dell’impegno profuso e soprattutto dei risultati raggiunti. L’opera portata avanti da Legnini ha ricevuto apprezzamenti bipartisan perché il suo lavoro è sotto gli occhi di tutti, proprio questo ci saremmo aspettati una sua riconferma nel ruolo di commissario. Così non è stato e questa scelta non fa onore a chi l’ha adottata, è frutto di una politica miope che non guarda all’interesse generale, a quello delle popolazioni terremotate dell’Umbria e delle Marche che aspettano da oltre sei anni di tornare alla normalità con un tetto sulla testa”. La Provincia di Perugia “ringrazia di cuore Giovanni Legnini per quello che ha fatto in questi tre anni, ascoltando i bisogni dei cittadini e delle cittadine colpiti dal sisma e operando concretamente per la ricostruzione”.
I sindacati
“È un grave errore sostituire il commissario straordinario alla ricostruzione Legnini”: ad affermarlo sono Cgil, Cisle Uil dell’Umbria. “Come tutti sanno – sostengono i sindacati in una nota congiunta – il commissario Legnini stava facendo un lavoro egregio. Un lavoro fatto di competenza, serietà e al di fuori delle logiche politiche e partitiche. Se questo giudizio è unanime da parte di tutte le rappresentanze istituzionali coinvolte nella ricostruzione, sarebbe indispensabile capire per quale altro motivo, se non meramente politico, è stato rimosso”. “Il Governo e i rappresentati umbri in parlamento rispondano a questa legittima domanda”, concludono Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria.