PERUGIA – Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, per l’Umbria prevede “39 progetti che valgono circa 1,57 miliardi di euro”, già finanziati, ed “è stato disegnato con una visione molto chiara, quella di attrarre risorse attraverso le linee guida europee e nazionali, alle quali ci siamo attenuti, con una logica pragmatica e fungendo da acceleratore della nostra economia e superando le ataviche carenze del territorio che ne hanno impedito lo sviluppo”: lo ha annunciato venerdì la presidente della Regione Donatella Tesei facendo il punto in una video conferenza stampa. Nella quale ha parlato di “un’intensa attività di rappresentazione dei progetti ai Ministeri interessati da lato politico e tecnico”.
Coniugare le macro progettualità
“Il nostro scopo – ha detto ancora Tesei – è stato di coniugare le macro progettualità, intercettando così risorse per la nostra regione. Il risultato è nei progetti finanziati che vanno dall’edilizia scolastica, alla sanità al sociale, alla rigenerazione urbana, alla mobilità, alle aree interne, agli impianti sportivi, ai borghi, allo sviluppo socio-economico del cratere del sisma. Finanziamenti coerenti con le nostre progettualità ed esigenze”. Tesei ha sottolineato il “lavoro straordinario portato avanti”. “Ricorrono dieci mesi – ha ricordato – da quando abbiamo presentato il nostro progetto al presidente Draghi, un periodo di intenso lavoro. Parliamo di progetti in stato molto avanzato che ci auguriamo troveranno la copertura e quindi la possibilità di realizzazione nei prossimi mesi”. In chiusura, Tesei, ha sottolineato che ha breve convocherà sindacati e associazioni per un confronto.
Le opere
Tra fetta importante di investimenti è rappresentata dai 510 milioni per l’Alta velocità lungo la Orte-Falconara e dai 163 per l’ex Fcu. A seguire ci sono quasi 100 milioni per scuole e asili, 12 milioni per le politiche attive del lavoro, 70 per la gestione delle risorse idriche, più di 16 per nuovi bus e treni e i 30 per il recupero degli edifici di Ponte San Giovanni. Nel conto anche i 20 milioni per i tratti umbri della ciclovia Monte Argentario-Civitanova Marche, 2,6 per altre ciclovie in ambito urbano, gli 86,7 milioni per il Bus rapid transit di Perugia, 36,6 per la riqualificazione delle case popolari e 10,5 milioni per la costruzione di un padiglione nel carcere di Perugia. Oltre 33 invece sono i milioni a disposizione per la diga del Chiascio e per la connessione con l’acquedotto che serve il Perugino e il Trasimeno, 9,5 milioni per la ferrovia Terni-Rieti-L’Aquila (più altri 22 per la produzione di idrogeno a servizio della linea), 14 per il centro di digitalizzazione dei beni culturali di Spoleto, 110 milioni per il sostegno delle imprese, quasi 33 per i piccoli borghi, 13 per la valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale e quasi 80 per tutta una serie di opere che riguardano l’area del sisma. L’altra partita chiave riguarda i bandi: in ballo, ad esempio, ci sono anche i 152 milioni per gli impianti per il trattamento dei rifiuti, ma non solo.
Centrale a idrogeno
“Ritengo concreta la possibilità di realizzare una grande centrale a idrogeno su Terni e a servizio di Ast per rendere l’acciaieria molto più competitiva a livello internazionale”, ha dichiarato la presidente, parlando di “un altro binario, un piano autonomo e diverso”, oltre a quello del Pnrr umbro. La Regione, ha spiegato Tesei, “sta così continuando un lavoro negoziale e di partecipazione a bandi, relativi a progettualità comunque sempre coerenti con il Pnrr regionale”. Ricordando che come manifestazione di interesse l’amministrazione ha partecipato ad un bando per la realizzazione di una centrale ad idrogeno, ha poi spiegato che si sta quindi portando avanti “un progetto fondamentale per l’acciaieria ternana, azienda energivora per eccellenza, ma anche al servizio di quello che sta facendo il sindaco Latini con l’Idrogen valley di Terni, con benefici a livello territoriale”. Una centrale ad idrogeno a supporto, pertanto, della nuova Ast a guida Arvedi ma che, nelle intenzioni della Regione, “potrebbe interessare anche altre importanti aziende del territorio, visto che cruciale è il tema dell’energia, e sotto varie forme come, ad esempio, l’alimentazione ad idrogeno dei bus della città. Un’altra partita oltre al Pnrr – ha concluso Tesei – che noi accompagniamo e sosteniamo con l’interlocuzione dei ministeri competenti”.
Le critiche dell’opposizione
Dal fronte dell’opposizione arrivano le critiche dei consiglieri regionali Pd Meloni, Bettarelli e Bori: “La giunta – dicono – presenta il piano senza aver minimamente condiviso strategie e progetti né all’interno delle istituzioni né all’esterno con le realtà sociali. Riteniamo assai grave che si perseveri in questo atteggiamento antidemocratico che svilisce il ruolo del consiglio regionale e mortifica la società umbra. In particolare – dicono a proposito dei 108 milioni del Pnrr sanità – a pochi giorni di distanza dalla prima scadenza ufficiale fissata il prossimo 28 febbraio, in cui la Regione Umbria è tenuta a consegnare il piano relativo alla ripartizione dei fondi, al fine di poter sottoscrivere il contratto istituzionale di sviluppo con il ministero della Salute, non è stato attivato alcun livello di confronto e concertazione con gli operatori e le parti sociali né, tantomeno, una presentazione all’interno delle commissioni Sanità e Bilancio dell’Assemblea legislativa, così come è stato fatto nelle altre regioni italiane”.