PERUGIA – Il pronto intervento dell’Arma dei Carabinieri in caso in caso di azioni lesive in pregiudizio della collettività riunita. Il Comando provinciale di Perugia, con a capo il colonnello Cosimo Fiore ne ha parlato questa mattina nel corso di una conferenza stampa. illustrando le cosiddette “Aliquote di Pronto Intervento”, nate dalle esigenza di rivedere e rafforzare le misure di sicurezza dopo gli attentati degli ultimi 15 anni, dalle Twin Towers, sino a Parigi, Bruxelles e Nizza, passando per quello del Luglio 2005 a Londra.
“L’Arma dei Carabinieri – è stato detto in conferenza stampa – si è immediatamente attivata per adeguare il proprio sistema di contrasto alla nuova minaccia rappresentata da nuclei di fuoco suicidi, addestrati ed equipaggiati militarmente e pronti a colpire obiettivi civili e affollati. Abbiamo quindi provveduto a rafforzare la capacità operativa di rispondere ad un’offesa anche di natura terroristica che dovesse eventualmente svilupparsi repentinamente. Tale capacità è rappresentata dalle Aliquote di Primo Intervento (API) e le Squadre Operative di Supporto (SOS), unità sostanzialmente integrabili e completamente interoperabili, in virtù delle dotazioni e dell’addestramento similare, un vero e proprio ‘moltiplicatore di forza’ “
I luoghi Le prime, composte da nuclei di militari (da 9 a 14), costituiscono parte integrante della struttura territoriale dell’Arma dei Carabinieri e sono permanentemente collocate in 16 capoluoghi di provincia (oltre che nei reparti dei Cacciatori di Calabria e Sardegna), tra cui appunto Perugia (a partire dallo scorso 8 agosto. Si tratta di strutture simili ai Nuclei Radiomobili, con addestramento e dotazioni specifiche e con il prioritario compito di “fissare” sul posto i terroristi o gli autori di simili attacchi e costringerli ad attaccare le Api anziché i civili. “Queste – è stato detto – svolgono una continua vigilanza dinamica dedicata alla protezione degli obiettivi sensibili presenti nel territorio provinciale di appartenenza, in modo tale da garantire una costante sorveglianza di quei luoghi maggiormente frequentati da persone che per motivi di lavoro, di studio o di turismo percorrono determinate aree urbane (stazioni ferroviarie, fermate di autobus, luoghi di culto, centri commerciali, sedi istituzionali e giudiziarie, scali aeroportuali) durante lo svolgimento del servizio vigilano gli obiettivi sensibili del territorio provinciale di appartenenza”.
Le Squadre Operative di Supporto sono invece schierate per specifiche esigenze e temporaneamente e dipendono dall’organizzazione mobile dei Carabinieri: è il caso di Assisi e Collevalenza per l’Anno Giubilare della Misericordia. “La struttura antiterrorismo dell’Arma – è stato detto – segue uno schema di intervento modulare, scalabile e proiettabile a diversi livelli di complessità su tutto il territorio nazionale. Ciò è reso possibile dalla caratteristica ‘doppia anima’ dell’Arma dei Carabinieri, ovvero quella di Forza di Polizia di prossimità a competenza generale, ma anche quella di Forza Armata in grado di padroneggiare tutti gli aspetti di combattimento classico delle unità di fanteria leggera”