
PERUGIA – Una protesta, pacifica, a colpi di slogan e cartelloni. Una protesta che, però, non passa inosservata visto che è stata posta in atto da un gruppo di migranti africani ospiti di centri di accoglienza a Perugia. Una cinquantina di migranti, tutti africani, hanno raggiunto la questura, chiedendo una migliore gestione dell’accoglienza. In particolare avrebbero chiesto la sostituzione dei buoni pasto con denaro per poter gestire in proprio le questioni legate all’alimentazione. Una delegazione è stata ricevuta da funzionari della questura, che hanno ascoltato e preso atto delle loro richieste.
Una protesta che è rimbalzata subito sui social network con prese di posizione molto decise sia contro l’accoglienza sia a favore delle politiche di protezione e aiuto.
«Ciò che è avvenuto oggi a Perugia è un fatto gravissimo, a maggior ragione in un periodo difficile come questo anche per il nostro territorio, scosso dal terremoto» ha dichiarato Antonio Ribecco, responsabile perugino di CasaPound Italia. Il responsabile di CasaPound non ha usato mezzi termini, definendo il gruppo come «viziati che si permettono di protestare per avere soldi cash, invece, che buoni pasto per il cibo, superando nei fatti ogni più fervida immaginazione. Avevamo ragione sin dal principio, quando abbiamo iniziato la nostra battaglia contro la creazione di centri di accoglienza a Perugia, sostenendo ciò che oggi si sta avverando ovvero che si trattasse solo di un enorme business per le cooperative poiché queste persone non scappano in realtà da nessuna guerra». Il responsabile di CasaPound si augura «che il sindaco e la giunta prendano una posizione forte, e non accondiscendente come è stato fino ad oggi, verso questa falsa accoglienza. Come sempre scenderemo in strada con i cittadini per chiedere la chiusura immediata di questi centri che altro non sono se non un insulto al popolo italiano in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo».
Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Marco Squarta ripropone la questione in un posto: «Questa mattina protesta davanti alla Questura di Perugia di alcuni profughi (ricordo che la stragrande maggioranza dei profughi in Italia NON viene dalle zone di guerra). Queste scene per me sono un insulto alle migliaia di italiani che devono scegliere se mangiare o pagare le bollette di casa (sempre che ce l’abbiano)..un insulto ai nostri terremotati che sperano tra mille paure di avere una collocazione dignitosa e sicura».