lunedì 27 Marzo 2023 - 03:45
23.6 C
Rome

Perugia, gli anarchici protestano a Capanne contro il 41 bis a Cospito

Sono stati scanditi dai partecipanti al presidio che si è tenuto martedì mattina all'esterno del carcere di Perugia

PERUGIA  – Slogan di solidarietà con Alfredo Cospito ma anche per i brigatisti Nadia Lioce, Roberto Morandi e Marco Mezzasalma sono stati scanditi dai partecipanti al presidio che si è tenuto martedì mattina all’esterno del carcere di Perugia in occasione dell’udienza del tribunale del riesame che coinvolge l’anarchico detenuto a Milano. Poche decine i partecipanti che sono stati comunque sorvegliati dal servizio di sicurezza. “Fuori Alfredo dal 41 bis” e “non riuscirete a spegnere l’anarchia” alcune delle frasi scandite. Un blindato del Reparto mobile è stato posizionato davanti alla sbarra dell’istituto penitenziario mentre lungo via Pievaiola ci sono diverse pattuglie della polizia municipale.

Un lungo memoriale

Un lungo memoriale è stato letto da Alfredo Cospito nel corso dell’udienza del tribunale del riesame di Perugia chiamato a esaminare nuovamente la richiesta di annullare le misure cautelari disposte dal gip su richiesta della locale Procura nei confronti suoi e di altri cinque indagati per, a vario titolo, istigazione a delinquere, anche aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico in relazione ad alcuni articoli pubblicati sulla rivista Vetriolo. Al termine i giudici si sono riservati e la loro decisione sarà comunicata successivamente. Per questo procedimento Cospito e tutti gli altri indagati sono liberi. Nel corso dell’udienza – secondo quanto risulta all’Ansa – non sono stati fatti riferimenti diretti alla salute dell’anarchico, collegato in videoconferenza dal carcere di Milano dove è al 41bis. E’ comunque apparso visibilmente provato a chi lo ha visto.

La conferma dell’ordinanza

Cospito ha ribadito di avere fatto la sua battaglia “contro la repressione della libertà” rappresentata dal carcere duro. Ha sottolineato di non voler diventare un martire ma di essere impegnato in una lotta per far valere i suoi diritti. Riguardo al merito delle accuse, Cospito ha rivendicato di non avere istigato alcuno perché questo è contrario agli ideali anarchici. Anche gli altri cinque indagati hanno preso la parola sostanzialmente per esprimergli solidarietà. La Procura di Perugia ha quindi chiesto la conferma dell’ordinanza di custodia cautelare alla luce del perimetro delineato dalla Cassazione. Ha inoltre evidenziato che gli scritti non ebbero un valore solo ideologico ma portarono a ricadute pratiche. Le difese hanno invece chiesto la revoca della misura cautelare parlando di una libera manifestazione del pensiero.

Il legale di Cospito

“Non è che uno scritto solo perché proviene dall’area anarchica può essere considerato istigatorio. Per il reato di istigazione a delinquere, per giurisprudenza costante occorre che ci sia un idoneità in concreto a commettere reati”: lo ha rilevato l’avvocato Parente, difensore di Michele Fabiani, lasciando il carcere di Perugia al termine dell’udienza del tribunale del riesame che ha riguardato anche Alfredo Cospito. “Riguardo alle esigenze cautelari – ha rilevato ancora il legale – bisogna chiedersi se è possibile limitare la libertà personale di una persona solo per le sue idee. Di questo si parla, di un reato d’opinione”. Di Cospito, l’avvocato Parente ha detto di averlo visto “molto provato e dimagrito” e ha chiesto la cessazione del 41bis.

- Pubblicità -spot_img

More articles

Ultime Notizie

- Pubblicità -spot_img

Ultima Ora

[hungryfeed url="http://www.agi.it/cronaca/rss" feed_fields="title" item_fields="title,date" link_item_title="0" max_items="10" date_format="H:i" template="1"]