sabato 23 Settembre 2023 - 09:04
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Perugia, gli agenti antifrode scoprono quasi 2 milioni di Iva evasi

L'esito delle due verifiche sarà comunicato all'Agenzia delle entrate per gli aspetti di competenza

PERUGIA – Poco meno di 2 milioni di euro di Iva evasa o non versata (u milione 850.000 euro per la precisione), è il bilancio di due attività amministrative condotte dai funzionari dell’agenzia delle Dogane e monopoli di Perugia nei confronti di altrettante società. Nel primo caso i funzionari doganali, a seguito di risultanze investigative incrociate con l’ufficio di Roma 1, riguardanti movimentazioni di carburante destinato anche al mercato umbro, hanno constatato una evasione totale di circa 1,5 milioni di euro (8 milioni di euro il valore della vendita dei prodotti energetici). L’accertamento è stato reso possibile grazie anche all’attivazione delle procedure di cooperazione con le autorità doganali di Slovenia e Romania da cui provenivano i carburanti per essere rivenduti a distributori di Lazio, Toscana e Umbria. A capo della società, risultata con sede legale a Caserta, era stata nominata una donna, risultata sconosciuta al fisco.

Seconda attività di verifica

Anche la seconda attività di verifica, questa volta nei confronti di una società della provincia di Perugia operante nel commercio di pellet, ha portato ad accertare l’omissione di versamenti Iva grazie allo scambio di informazioni con le dogane di Slovenia, Lituania e Polonia. Le verifiche erano partite dall’ufficio antifrode che aveva registrato alcune anomalie tra dati contabili e le informazioni desunte dalle banche dati. La documentazione commerciale ricevuta dai tre Paesi ha consentito di accertare omessi versamenti dell’imposta per circa 350.000 euro riferiti alle ultime quattro annualità di imposta (2018-2021).

Veniva stoccato

Il pellet veniva stoccato presso il deposito dell’azienda per la successiva vendita o consegnato direttamente da trasportatori esteri, incaricati dalla società perugina, a ditte umbre per la vendita al dettaglio. Le violazioni contestate all’amministratore sono omessa registrazione di fatture passive emesse da fornitori Ue, presentazione di dichiarazioni Iva infedeli e omessi versamenti Iva. L’esito delle due verifiche sarà comunicato all’Agenzia delle entrate per gli aspetti di competenza.

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