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Magione, nel Pd gli under 40 vogliono giocarsi la partita in proprio

Incontro promosso da Leonelli e Ascani. Si è parlato di diritti e di turismo, di legalità ed equità, di servizi, lavoro, economia e tanto altro nel corso della mattinata

MAGIONE – Folta platea al Mengoni di Magione per “#PuntoACapo, al passato grazie, al futuro si”, l’iniziativa promossa dal segretario regionale del Pd Giacomo Leonelli e dalla deputata umbra Anna Ascani. All’ordine del giorno i temi del referendum costituzionale e le ragioni del sì, ma l’incontro ha voluto rappresentare anche l’occasione per promuovere il protagonismo di una nuova generazione impegnata in politica e nelle istituzioni, nel mondo del lavoro, dell’impresa e delle professioni, delle associazioni e della cooperazione, della cultura e dell’Università. Obiettivo: sviluppare un confronto sui contenuti rispetto ai temi per lo sviluppo del Paese e dell’Umbria e dare voce al dibattito sul rinnovamento della politica e della società. Innovativa la formula:  un animatore, una trentina di interventi, 7 minuti, ridotti a 5 a causa del boom di richieste ricevute, e 4 parole chiave ciascuno per raccontare una cosa da cambiare e una da difendere, per lanciare un’idea e per spiegare le ragioni del sì al referendum costituzionale del 4 dicembre.

Generazione Tutti gli interventi saranno poi disponibili online. Wm la parola chiave per quello che non funziona secondo Leonelli: “è lo schema di gioco delle squadre di calcio negli anni ’30, uno schema che ha fatto vincere molto ma è uno schema superato. In Umbria abbiamo lo stesso problema”. “Funziona – invece – il noi: questa assemblea e una nuova generazione che si vuole mettere in gioco, non solo nella politica”. “L’idea è l’Umbria – per Leonelli – che deve essere l’idea di tutti: siamo una regione che ha sentito più di altre la crisi e che ora dà segnali incoraggianti; costruiamo insieme il nuovo ciclo. Alcune idee sono venute fuori, abbiamo parlato di bellezza e qualità, è un segnale importante ma non basta, va accompagnato da una classe dirigente che vuole raccogliere la sfida”. “Per il referendum la parola è sogno e vale soprattutto per chi si è avvicinato alla politica negli anni ’90: credevo e credevamo allora in un Paese che si riformasse. Ma sogno è anche acronimo di semplificazione, organizzazione, governabilità, novità, orgoglio”. “Una delle parole che ho scelto – ha detto Ascani – è squadra. L’ho scelta perché considero questo appuntamento e l’ottima partecipazione di oggi anche come una risposta a un dibattito che è nato sulla stampa, ma che riguarda sulla propria viva pelle la politica e la società umbra. Squadra, perché essere squadra è ciò che spesso ci manca: vuol dire non essere fazioni, vuol dire liberarsi dai padrini e da logiche che tarpano le nostre potenzialità”. “Un’altra parola che ho scelto – ancora Ascani – è accountability, perché siamo chiamati a render conto e a prenderci la responsabilità  delle nostre scelte. #PuntoACapo è anche questo”.

Si è parlato, poi, di diritti e di turismo, di legalità ed equità, di servizi, lavoro, economia e tanto altro nel corso della mattinata e dei numerosi interventi di studenti e amministratori, giovani imprenditori e rappresentanti delle associazioni e della cooperazione che si sono succeduti sul palco, interrogati da Davide Astolfi e impegnati a dire al passato grazie e al futuro sì. Insomma, gli under 40 del Pd vogliono giocarsi in proprio la partita politica. Senza più tutori. Occhio ad Ascani e Leonelli.
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