PERUGIA – Secondo un Focus sull’Umbria di un’indagine nazionale curata dall’Ufficio comunicazione e stampa della Camera di commercio dell’Umbria, basata su dati Infocamere-Unioncamere, nella nostra regione il 10,3% delle aziende sono di stranieri (erano il 7,5% dieci anni fa) ma se nel 2012 l’Umbria era sopra la media nazionale oggi è sotto. La crescita delle aziende straniere, come nel resto d’Italia, non compensa il calo di quelle di italiani: lo scarto è di 1.271 imprese. Ed è più elevata della media la quota di aziende gestite da stranieri comunitari. Lo evidenzia un Focus sull’Umbria di un’indagine nazionale curata dall’Ufficio comunicazione e stampa della Camera di commercio dell’Umbria, basata su dati Infocamere-Unioncamere.
La crescita in dieci anni
Umbertide e Terni
Tra i comuni più grandi, con oltre 15mila abitanti, le percentuali più elevate a Umbertide (13,9%), quindi Terni (13,8%), Gualdo Tadino (13,6%), Foligno (12,5%) e Perugia (12,3%). In coda Narni, Orvieto, Todi, Gubbio e Assisi. A livello provinciale non ci sono differenze sostanziali. Per quanto riguarda invece i numeri assoluti ovviamente le cose cambiano, risentendo della grandezza di ciascun comune. Ad esempio, il comune umbro con più imprese straniere in assoluto è il capoluogo di regione (2.194 su 17.801 imprese totali), quindi Terni (1.490 su 10.802 totali).