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In 18 anni quasi 27 mila umbri si sono trasferiti all’estero: servono incentivi per evitare l’esodo

Per trattenere giovani laureati la Camera di Commercio sprona Regione e associazioni datoriali per concertare misure straordinarie

PERUGIA – Il dato è preoccupante: in 18 anni sono quasi 27 mila gli umbri che hanno lasciato la regione per trasferirsi all’estero. A sintetizzare i dati Istat è la Camera di Commercio dell’Umbria che evidenzia come nel periodo di riferimento gli umbri che hanno lasciato il paese siano aumentati di oltre otto volte, passando dai 357 contati nel 2002 ai 2.879 del 2019. In questa situazione, il presidente Giorgio Mencaroni parla di “un fenomeno che desta grande preoccupazione e genera tensioni”, evidenziando come i numeri “dimostrino che questa perdita di professionalità, anno dopo anno, sia diventata un forte limite per l’intera Umbria e anche per la crescita stessa delle nostre imprese”. Va anche detto che le stesse aziende umbre comprimono sempre di più la ricerca di laureati, quindi di giovani, tanto che nell’ultima rilevazione Excelsior, è risultato che a novembre 2022 soltanto per il 9,8 per cento delle posizioni aperte era richiesta la laurea triennale o magistrale, a fronte di una quota nazionale del 15,1 per cento.

Accordo per trovare una soluzione

Mencaroni, comunque, per tentare di affrontare l’emorragia demografica e professionale dell’Umbria propone un accordo tra Regione, Camera di Commercio e associazioni di categoria chiamate a “individuare facilitazioni e incentivi adeguati a inserire questi giovani nel mondo del lavoro in Umbria. Bisogna agire con uno spirito di concertazione – afferma ancora Mencaroni – individuando gli strumenti e unendo le forze verso obiettivi chiari. Si dice spesso che il principale motivo dell’abbandono della nostra regione sia dovuto al fatto che gli stipendi non sono equiparati a quello che è il contesto europeo. Ciò è verissimo, anche se a mio parere non è il solo motivo. Il tema impone una speciale attenzione, ripeto, in uno spirito di concertazione che veda uno sforzo straordinario congiunto per cercare di far rimanere i nostri giovani e farli crescere all’interno delle nostre aziende, contribuendo in modo importante al loro sviluppo”.

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