GUBBIO – Grande successo e vetrina internazionale per le “scuse” di Gubbio a Dante, esiliato per mano dell’eugubino Cante Gabrielli come podestà di Firenze. L’iniziativa di apertura del Festival del Medioevo (in svolgimento fino a domenica) è coincisa con il prestigioso riconoscimento che il presidente della Repubblica Sergio Matterella ha voluto conferire a Gubbio, attraverso la Medaglia inviata alla città, come espressione di apprezzamento per l’alto livello culturale del festival. La medaglia è arrivata a conclusione della cerimonia di inaugurazione e della seduta straordinaria e molto affollata, soprattutto da studenti, del consiglio comunale, che ha approvato l’ordine del giorno presentato dal sindaco Filippo Mario Stirati, offrendo una riflessione su un cammino di storia che lega Gubbio all’immortale poema della ‘Divina Commedia’, al suo autore Dante e ai riflessi sull’attualità, con le ‘scuse’ ufficiali all’Alighieri, mandato in esilio dalle condanne emesse dall’eugubino Gabrielli in veste di Podestà di Firenze. Una notizia questa che sta registrando grande curiosità e interesse anche negli organi di stampa nazionali e internazionali quali ‘The Telegraph’, che ha dedicato alla vicenda un intero servizio a firma di Nick Squires.

“Questo dimostra che il ‘Festival del Medioevo’ e gli eventi collegati alla nostra storia – commenta il sindaco Stirati – hanno una forte attrattiva, giovando al nome e al prestigio della città. Il riconoscimento del capo dello Stato Sergio Mattarella suggella, sul piano istituzionale, la massima soddisfazione, premiando un impegno politico- amministrativo e culturale e, al tempo stesso, gratifica l’amore di tutti gli eugubini per la loro storia e per la loro identità. Insieme all’ideatore del Festival Federico Fioravanti, voglio esprimere di nuovo gratitudine al Presidente, e ribadisco che siamo già al lavoro per costruire l’occasione più propizia per averlo con noi a Gubbio”.
E sulla stessa scia, ieri sera una nuova iniziativa ha visto la presenza anche di un discendente di Dante, il Conte Sperello di Serego Alighieri (di professione astrofisico): la serata è stata dedicata a un quesito stimolante quanto impossibile nella risposta, dal titolo “Se l’ eugubino Cante Gabrielli non avesse condannato all’esilio Dante, il sommo poeta avrebbe scritto la Divina Commedia?”. Il testo scritto da Anna Buoninsegni e interpretato da 11 personaggi del ‘Teatro della Fama’ e della ‘Compagnia dei luoghi invisibili’, ha conquistato il pubblico ripercorrendo il dietro le quinte della condanna all’esilio per 19 lunghi anni durante i quali il poeta scrisse il capolavoro immortale. Anche l’attore Roberto Herlitzka – che questa sera sarà protagonista di ‘Confiteor’ al Teatro ‘Luca Ronconi’ scritto da Gennaro Colangelo e dedicato alla figura di Sant’Agostino – ha assistito alla rappresentazione, complimentandosi con la felice intuizione di portare in scena un singolare argomento, che costituisce un percorso per consolidare la candidatura di Gubbio tra le città dantesche in vista dei 750 anni dalla morte, come annunciato dal sindaco Filippo Mario Stirati: “Gubbio ha tutti i requisiti per partecipare a buon diritto al comitato nazionale che ha già individuato le città di Firenze, Ravenna e Verona. La possibilità di entrare nelle celebrazioni nazionali costituisce un’occasione da non perdere, di rilevanza internazionale, e l’avvenuta approvazione dell’ordine del giorno da parte del Consiglio Comunale di Gubbio con le ‘scuse’ a Dante, avvalora la candidatura”. Ripercorsi tutti i celebri passaggi dedicati a Gubbio, in particolare il canto XI del Purgatorio in cui si parla del miniatore medievale Oderisi e il canto XI del Paradiso in cui si rievoca sant’Ubaldo nonché gli stretti legami con il poeta Novello Bosone. A contribuire alla suggestione della serata, le musiche di Walter Lanzara Basso (pianoforte e theremin), e l’effetto luci di Luca Berettoni. Stimolante anche il parallelo tra la principale accusa di ‘baratteria’ e gli attuali omonimi reati di ‘corruzione’ e ‘concussione’, dei quali sono piene le aule dei tribunali e le cronache quotidiane; oltre 1000 i deputati e senatori del Parlamento, indagati per gli stessi reati per cui Dante fu condannato all’esilio.