PERUGIA – Se riusciamo a portare 30.000 persone al Curi vuol dire che stiamo andando in Serie A. Se invece rimarranno le solite 5000 o 7000 significherà che non abbiamo centrato il sogno, ma non che abbiamo fallito”: debutto per Silvio Baldini, nuovo mister del Perugia che proprio oggi si è presentato alla stampa. Idee chiare e intenti ben definiti quelli che il tecnico toscano ha annunciato davanti ai giornalisti nella sala stampa del “Renato Curi”.
Tornare in Serie A
“La cosa più bella, aldilà della tradizione del Perugia – ha detto il mister – è che il presidente ha questo sogno di riportare il Grifo in Serie A. Ho accettato anche se percepirò la metà dell’ingaggio che avrei preso a Palermo. A me non interessano i soldi, voglio vivere emozioni. Ognuno deve avere il rispetto del ruolo. Abbiamo chiarito che per raggiungere questo sogno serve sinergia tra me, il direttore e il presidente, che significa che ognuno deve lavorare sul suo campo”.
Prestazioni
“Esiste la prestazione, non il risultato – ha aggiunto – La società di oggi ci fa credere che il più furbo è quello che ottiene il risultato, ma non è così. A volte il destino ci metterà alla prova, ma i dubbi non devono esistere. Noi dobbiamo cercare la Serie A, altrimenti cosa vengo a fare qua? Voglio sentire questa possibilità. Il presidente non mi ha chiesto di salvarmi, ma di andare in A. La squadra è forte, non è scarsa. Ci sono giocatori bravi. Devono capire che devono portare in campo anche le emozioni. Ma per fare questo non è facile. Non è così, dobbiamo essere lungimiranti”.
Voglia di fare
“Con Castori mi ci sono sentito e ci siamo scambiati parole di augurio – ha reso noto Baldini – I calciatori sono sensibili, sanno che Castori merita rispetto e affetto. Ma adesso bisogna voltare pagina. Ho fatto la scelta di smettere per qualche anno perché il mondo del calcio è pieno di ipocrisia. Avevo questa riluttanza verso questo mondo. Poi a Carrara mi hanno chiesto di dargli una mano. L’ho fatto gratis e siamo stati vicino ad andare in B. Non sono un mago e, quindi, accetteremo ciò che viene anche se non è la Serie A. Io posso dire che ci proverò e darò il massimo”.
Modulo
“Giannitti – ha concluso l’allenatore del Grifo – mi ha detto che questa squadra è fatta per fare il 3-5-2 o il 3-4-1-2. Per me non cambia nulla adottare un modulo piuttosto che un altro. Non puoi adattarti a un’idea ma a quello che hai per emergere”.