ORVIETO Agricoltura e turismo sempre più connessi attraverso la ricerca e la valorizzazione dell’identità del territorio: è quanto è emerso nella giornata inaugurale della terza edizione di Orvieto città del gusto, dell’arte, del lavoro e dell’innovazione, che si è tenuta nel pomeriggio di venerdì 15 settembre, al Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto.
“Un evento – ha spiegato Dominga Cotarella, ceo di Famiglia Cotarella e presidente dell’omonima Fondazione – che nasce proprio per mettere a sistema tutta la ricchezza del nostro territorio.
Un territorio in cui l’agroalimentare, come in tutta Italia, è vitale e per questo deve essere protetto, conosciuto e valorizzato.
Il raccordo con il turismo
In questo sta, dunque, l’intreccio con il turismo, per dare alle imprese, alle comunità, ai giovani soprattutto, nuove e durature opportunità di crescita”, ha sottolineato.
“Dobbiamo tutti impegnarci per un cambio di passo necessario, puntando sulle vocazioni più autentiche di un territorio per farne una reale occasione di futuro”, ha detto la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani. L’assessore all’Agricoltura della Regione dell’Umbria, Roberto Morroni, ha ricordato che “l’Umbria è un caveau di gemme, che sono i tanti patrimoni artistici, culturali, enogastronomici, naturalistici della nostra regione.
Gemme -ha rimarcato – che negli ultimi anni si sono fuse per dare vita a un vero e proprio lifestyle Umbria”.
“Il governo regionale – ha ricordato ancora l’assessore – si era posto l’obiettivo di far uscire l’Umbria dall’anonimato in cui si trovava da decenni, con scelte politiche molto nette”.
“Abbiamo rotto gli argini tra agricoltura e turismo perché crediamo che le eccellenze enogastronomiche siano i veri ambasciatori per l’affermazione di questo lifestyle Umbria e i risultati ci stanno dando ragione”, ha concluso Morroni.
Al dibattito hanno partecipato, tra gli altri, anche il rettore dell’Università di Perugia, Maurizio Oliviero, il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo, il presidente del Consorzio Tutela Vini di Orvieto Vincenzo Cecci e il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella.