FOLIGNO – Marta e Cristina, specializzande vittime di un incidente stradale in Giordania lo scorso aprile, sono tornate insieme alle loro famiglie a far visita all’ospedale ‘San Giovanni Battista’ di Foligno per donare un apparecchio di stimolazione elettrica transcranica (Tdcs) al reparto di Neuroriabilitazione in cui hanno recuperato da molte delle sequele del trauma. All’incontro hanno partecipato anche i genitori di Lucia Menghini, loro collega e amica folignate, deceduta nello stesso drammatico incidente. Mauro Zampolini, direttore dell’oospedale, ha illustrato le caratteristiche di questo apparecchio il cui principio consiste nel trasmettere, tramite degli elettrodi posti sulla testa dei pazienti, una corrente continua a bassa intensità capace di andare a modulare l’eccitabilità della corteccia cerebrale sottostante in modo da poter facilitare l’efficacia della seduta riabilitativa. La Tdcs è giù utilizzata da anni in molti centri sia per problematiche neurologiche, specialmente collegate ad ictus, quali emiparesi, disfagia o neglect, ma anche nel disturbo di coscienza.
Molta commozione
Con molta commozione, Cristina ha espresso la gioia di tornare in questa struttura di eccellenza e di poter donare questa apparecchiatura, ottenuta grazie alla raccolta fondi effettuata tramite Unicredit, per ricordare l’amica Lucia. “Quando arrivi in questi posti – ha aggiunto sua madre Mirella – non sei capace di capire all’inizio cosa sta succedendo e cosa succederà per cui, quando senti parlare di struttura di eccellenza, lo capisci entrando nelle dinamiche quotidiane, nel vedere la dedizione del personale, lo capisci quando vedi la cura di certe situazioni e dai risultati. La partecipazione di Sergio e Paola (i genitori di Lucia Menghini ndr) è importante perché Lucia è sempre stata nei nostri pensieri e sarebbe stata sicuramente contenta di appoggiare questa iniziativa”.
Ringraziamento ai genitori
Federico Scarponi, responsabile del reparto di Neuroriabilitazione, ha ringraziato i familiari sia per la loro generosità che per l’importante ruolo avuto nel processo di recupero durante il periodo ospedaliero, stimolando nel modo migliore le ragazze e dando prosecuzione alle indicazioni del team riabilitativo durante le fasi della giornata riguardo l’assistenza e le attività da condurre. Al tempo stessocarponi ha ricordato il concetto di come il recupero riabilitativo non sia una corsa a sé fatta da un solo reparto, ma piuttosto di un percorso in cui ogni fase riveste la sua importanza e in cui ognuno si porta dietro i successi di chi lo ha preceduto e cerca di fare il suo meglio per il team che verrà dopo. Per tale ragione, il Responsabile del reparto di Neuroriabilitazione, ha ringraziato per il loro lavoro anche De Robertis e la sua équipe della Terapia intensiva così come il medico Celani e la Neurofisiopatologia dell’ospedale di Perugia, da dove erano state trasferite le due ragazze. Quindi i fisioterapisti e le logopediste che hanno seguito Marta e Cristina per il come le colleghe Ciotti e Guidubaldi dello stesso reparto di Neuroriabilitazione, Maiotti, esperta in Neuropsicologia, Micheli, psicologa del reparto e il team di infermieri e Oss.