TERNI – “Il diritto alla salute è un punto essenziale della nostra identità”. Parola del ministro Roberto Speranza, che nella giornata di giovedì ha preso parte ad un evento elettorale organizzato da Pd ed Articolo 1.
“Il nemico più importante che abbiamo – ha detto – è l’astensione e per convincere dobbiamo avere più forza nel dire chi siamo e che cosa vogliamo rappresentare. Eio vorrei che noi fossimo quelli che prima di ogni altra cosa difendono il nostro servizio sanitario nazionale”. Tra le priorità: investimenti, riforme, personale, prossimità, salute mentale. “Bisogna aprire – per Speranza – una stagione nuova di investimenti sul Servizio sanitario nazionale e difenderne l’impianto di universalità”.
Speranza ha detto di non avere “conoscenza diretta” di quanto denunciato da due esponenti di Verdi-Sinistra Italiana le quali hanno sostenuto di avere “delle segnalazioni che in Umbria stia già accadendo quanto accade nell’Ungheria di Orban, e cioè che le donne che chiedono l’interruzione di gravidanza siano costrette ad ascoltare il battito del feto”.
Ma se ci sono elementi va valutata una eventuale ispezione” ha aggiunto.
Secondo Speranza, comunque, l’ascolto del battito del feto prima dell’aborto, “è uno scenario totalmente irricevibile, fuori dalla norma vigente che tutti dobbiamo rispettare”. “C’è una legge, la 194 – ha proseguito -, che noi difenderemo con tutte le energie di cui disponiamo”. Il ministro ha anche sottolineato che se “c’è qualche forza politica che pensa di cambiarla, dovrà confrontarsi con il consenso delle persone che su questo tema, in modo chiaro, si sono già espresse e noi difenderemo questa legge e la sua applicazione”.
Spesa sanitaria
Sempre in tema di salute ha spiega che “va superato il modello di programmazione della spesa sanitaria costruita per silos chiusi e tetti di spesa e il tetto più insopportabile, lascito dei primi anni 2000, è quello sul personale, che ci ha messo dentro una camicia di forza”. “La proposta che noi facciamo è molto netta e radicale: è finita l’epoca dei tetti” che bloccano contratti, assunzioni, stipendi. Il “vero nodo su cui investire – infine – è la prossimità, l’assistenza territoriale”.
Alternativa alla destra
Non è vero che sono tutti uguali – ha concluso Speranza – e in queste ore dobbiamo provare a far emergere le differenze. La destra ha avuto la capacità di costruire consenso tra le persone che si sono sentite più in difficoltà e che nelle crisi hanno pagato il prezzo più alto. Dobbiamo riconoscere i nostri limiti ma dobbiamo avere il coraggio di smascherare la verità, perché la destra illude quelle persone indicando un nemico facile e scatenando una guerra tra ultimi e penultimi”. E poi “la principale proposta di politica economia della destra è la flat tax: far pagare le stesse tasse a un infermiere, a un rider, a un insegnante e a un miliardario. Ora c’è una scelta tra due opzioni di Italia e noi siamo l’alternativa alla destra”.