ROMA – Dopo la risalita dei contagi, arriva la stretta. Discoteche chiuse da lunedì in tutta Italia fino al 7 settembre e mascherine obbligatorie la sera nei luoghi della movida ed in generale in tutti i luoghi dove possono verificarsi assembramenti. “Sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”, recita l’ordinanza firmata domenica del ministro della Salute Speranza che dice: “Diamo un segnale al Paese che bisogna tenere alta l’attenzione”
Contagi Gli oltre 600 contagi di sabato, la crescita costante dei numeri, i ragazzi ricoverati in condizioni severe spaventano il governo. Che ha deciso di non aspettare oltre. E, domenica, nella riunione con i governatori convocata dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, ha concordato di chiudere da lunedì discoteche e qualsiasi luogo dove si tengono serate danzanti, dalle sale da ballo ai lidi. Il governo ha fatto venire meno la deroga al Dpcm che ha finora consentito ai presidenti di Regione di aprire le discoteche. Ai gestori dei locali, così come era stato prospettato dal ministro dello Sviluppo economico Patuanelli qualche giorno fa, verrà dato un ristoro economico. Il confronto non è stato facile.
Resistenza Alcuni governatori hanno fatto resistenza chiedendo di procrastinare la chiusura almeno di una settimana, Non solo: a preoccupare è in generale tutta la movida, luoghi di ritrovo, piazze, locali. Per questo il governo ha deciso di imporre l’obbligo di mascherina all’aperto in qualsiasi luogo dove possono formarsi assembramenti, dalle 18 alle 6 del mattino. I ministri della Salute Speranza e degli Affari regionali Boccia avevano già avvertito i governatori che appena 48 ore fa avevano chiesto di non adottare alcun provvedimento lasciando alle singole Regioni la responsabilità di prendere misure più restrittive come hanno fatto Bonaccini e Zaia in Emilia-Romagna e Veneto disponendo che si potesse ballare solo con la mascherina e con i locali a capienza dimezzata.
Le Regioni Fino ad oggi solo Calabria e Basilicata hanno chiuso le discoteche, gli atri hanno ceduto alle istanze dei gestori dei locali che a luglio e in questi primi 15 giorni di agosto hanno cercato di riprendersi dopo il lungo lockdown con incassi di tutto rispetto. Ma la curva è in netto peggioramento e la priorità del governo è assicurare la riapertura delle scuole tra meno di un mese in sicurezza. Ancora sabato il coordinatore del Cts Agostino Miozzo e l’assessore regionale alla Salute del Lazio D’Amato avevano sollecitato interventi del governo. Che con tutta probabilità arriveranno a breve. Quella di domenica sera potrebbe essere l’ultima serata danzante dell’estate.
Perugia. L’amministrazione comunale di Perugia e in particolare l’assessore alla sicurezza Luca Merli, insieme alla polizia Locale e alla Protezione civile, scrivono che valuteranno, già da domani eventuali provvedimenti ad integrazione dell’ordinanza emessa dal ministero della Sanità
ROMA – Dopo la risalita dei contagi, arriva la stretta. Discoteche chiuse da lunedì in tutta Italia fino al 7 settembre e mascherine obbligatorie la sera nei luoghi della movida ed in generale in tutti i luoghi dove possono verificarsi assembramenti. “Sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”, recita l’ordinanza firmata domenica del ministro della Salute Speranza che dice: “Diamo un segnale al Paese che bisogna tenere alta l’attenzione”
Contagi Gli oltre 600 contagi di sabato, la crescita costante dei numeri, i ragazzi ricoverati in condizioni severe spaventano il governo. Che ha deciso di non aspettare oltre. E, domenica, nella riunione con i governatori convocata dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, ha concordato di chiudere da lunedì discoteche e qualsiasi luogo dove si tengono serate danzanti, dalle sale da ballo ai lidi. Il governo ha fatto venire meno la deroga al Dpcm che ha finora consentito ai presidenti di Regione di aprire le discoteche. Ai gestori dei locali, così come era stato prospettato dal ministro dello Sviluppo economico Patuanelli qualche giorno fa, verrà dato un ristoro economico. Il confronto non è stato facile.
Resistenza Alcuni governatori hanno fatto resistenza chiedendo di procrastinare la chiusura almeno di una settimana, Non solo: a preoccupare è in generale tutta la movida, luoghi di ritrovo, piazze, locali. Per questo il governo ha deciso di imporre l’obbligo di mascherina all’aperto in qualsiasi luogo dove possono formarsi assembramenti, dalle 18 alle 6 del mattino. I ministri della Salute Speranza e degli Affari regionali Boccia avevano già avvertito i governatori che appena 48 ore fa avevano chiesto di non adottare alcun provvedimento lasciando alle singole Regioni la responsabilità di prendere misure più restrittive come hanno fatto Bonaccini e Zaia in Emilia-Romagna e Veneto disponendo che si potesse ballare solo con la mascherina e con i locali a capienza dimezzata.
Le Regioni Fino ad oggi solo Calabria e Basilicata hanno chiuso le discoteche, gli atri hanno ceduto alle istanze dei gestori dei locali che a luglio e in questi primi 15 giorni di agosto hanno cercato di riprendersi dopo il lungo lockdown con incassi di tutto rispetto. Ma la curva è in netto peggioramento e la priorità del governo è assicurare la riapertura delle scuole tra meno di un mese in sicurezza. Ancora sabato il coordinatore del Cts Agostino Miozzo e l’assessore regionale alla Salute del Lazio D’Amato avevano sollecitato interventi del governo. Che con tutta probabilità arriveranno a breve. Quella di domenica sera potrebbe essere l’ultima serata danzante dell’estate.
Perugia. L’amministrazione comunale di Perugia e in particolare l’assessore alla sicurezza Luca Merli, insieme alla polizia Locale e alla Protezione civile, scrivono che valuteranno, già da domani eventuali provvedimenti ad integrazione dell’ordinanza emessa dal ministero della Sanità