
TERNI – Ormai risiede a Narni. Con questa motivazione in una infuocata ultima riunione, il Comune di Terni ha sancito la decadenza da presidente della consulta comunale per l’immigrazione (per l’integrazione, come è indicata ufficale) di Maria Hotico, trentenne di origine rumena.
Una lunga battaglia, quella fra la Hotico ed il Comune perché lei ha cambiato residenza nel corso del mandato: proprio attorno a questo si è giocato il confronto. Un regolamento che – dicono dal Comune – prescrive la decadenza in questi casi per perdita dei requisiti, ma che secondo la Hotico non specifica se questo valga anche con il mandato in corso: “Sono molto dispiaciuta e delusa dall’Amministrazione comunale di Terni. Non capisco come si possa dichiarare decaduto un membro senza dimostrare su che cosa cioè si basi – scrive la Hotico- dal momento in cui sul regolamento della Consulta non è scritto in nessun articolo che una persona decade se cambia residenza o acquista la cittadinanza italiana. Requisiti richiesti per potersi candidare io li avevo: cittadinanza straniera e residenza a Terni. Ho cambiato residenza a Narni in seguito ma non c’è scritto da nessuna parte nel regolamento che se durante i cinque anni di mandato della Consulta i requisiti cambiano, si decade”.

Il Comune, dal canto suo, si appella al regolamento della Consulta stessa, il quale indica che “che può far parte della Consulta la popolazione immigrata residente a Terni”: se questi requisiti decadono- dice il Comune è esplicito che non si possa più far parte della Consulta. Ma è stato tuttavia riconosciuto che il regolamento non è chiaro e che sarà cambiato per fugare ogni dubbio. Gli immigrati e i membri della Consulta, tutti dalla parte della Hotico, hanno dovuto accettare la decisione del Comune, ma non hanno mancato di manifestare il loro dissenso in aula.
Una vicenda che comunque lascerà più di qualche strascico perché se è vero che la ormai ex presidente aveva comunicato al Comune il cambio di residenza, altri cinque membri non avevano reso noti elementi come l’acquisizione della cittadinanza italiana, che li avrebbero fatti decadere, in base allo stesso regolamento applicato per la Hotico. Toccherà ora dunque al suo vice, il marocchino Abderrahim Maarouf, imam di una delle due comunità musulmane di Terni (quella di via Alterocca) e vicepresidente convocare il nuovo direttivo, che sarebbe scaduto a gennaio e che viene rinnovato ogni 18 mesi.