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Città di Castello, atti persecutori nei confronti della ex compagna: scatta il divieto

Il gip ha emesso un'ordinanza applicativa della misura del divieto di avvicinamento alla donna e ai suoi congiunti

CITTA’ DI CASTELLO – Gli agenti del commissariato di Città di Castello hanno dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento, emessa dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Perugia, nei confronti di un uomo di 53 anni indagato per il reato di atti persecutori e lesioni personali nei confronti della ex compagna. Lo scorso 25 settembre, a seguito di chiamata al Numero unico di emergenza europeo, gli operatori erano intervenuti nell’abitazione della donna perché il 53enne, dopo aver riportato a casa il figlio, era entrato con forza all’interno dell’abitazione della vittima.

Raggiunta la vittima

L’ex compagno, a quel punto, si era impossessato del telefono della donna accedendo ai contenuti presenti sul dispositivo. Poi aveva raggiunto la vittima e, alla presenza del figlio, l’aveva insultata e percossa, provocandole delle lesioni. La donna era comunque riuscita a chiamare le forze dell’ordine. I successivi accertamenti hanno permesso di rilevare “gravi indizi persecutori posti in essere dal 53enne negli ultimi sei mesi”. Secondo quanto riferito dalla vittima in sede di denuncia, l’ex compagno non aveva accettato la sua nuova relazione e, per questo motivo, aveva iniziato a seguirla, a monitorarne i movimenti e a insultarla.

Questi comportamenti avevano ingenerato nella donna un grave stato di ansia e paura che l’avevano indotta a modificare le proprie abitudini di vita, costringendola anche a trasferirsi per un breve periodo nell’abitazione di un’amica.

Accertamenti

Terminati gli accertamenti della polizia, è stato ha contestato all’uomo il reato di atti persecutori e lesioni personali, facendo richiesta di applicazione di una misura cautelare a suo carico. Il gip ha emesso un’ordinanza applicativa della misura del divieto di avvicinamento alla donna e ai suoi congiunti, nonché all’abitazione della stessa, al posto di lavoro e agli altri luoghi abitualmente frequentati. All’uomo è stato inoltre imposto di non comunicare con la donna e di mantenere una distanza da quest’ultima di oltre 500 metri.

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