PERUGIA – È passata martedì in consiglio regionale con i voti della maggioranza e del consigliere Andrea Fora, la riforma del mercato del lavoro e di Arpal, l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro; al disegno di legge della giunta hanno detto sì 13 consiglieri regionali (Lega, FI, FdI, Tesei presidente, Patto civico) mentre i contrari sono stati 7 (Pd, M5S, Misto).
Nel particolare L’Agenzia, che potrà stipulare convenzioni con gli organismi accreditati, sarà dotata di un bilancio di 30 milioni, sarà autonoma rispetto agli uffici della regionale e, al posto dell’attuale amministratore unico, avrà un direttore e un consiglio di amministrazione. Secondo l’assessore Fioroni “l’obiettivo è quello di «promuovere un modello di agenzia completamente rinnovato, più flessibile – spiega l’assessore allo Sviluppo economico Michele Fioroni – e capace di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro. La riforma mira ad aumentare l’efficacia e l’efficienza dei Centri per l’impiego attraverso una più solida collaborazione con le agenzie private e soprattutto l’istituzione di un Osservatorio regionale sul lavoro, strumento fondamentale per cogliere in tempi celeri le dinamiche del mercato dell’occupazione, così da rilevare i fabbisogni professionali e formativi del tessuto produttivo regionale”. Altro elemento della riforma è il Bul, il Buono umbro per il lavoro approvato mesi fa dalla giunta.
Opposizione Il portavoce delle opposizioni Fabio Paparelli nel suo intervento ha parlato di una legge che va “in controtendenza con quanto avviene nell’economia nazionale, dove si mira a rimettere al centro le politiche pubbliche e il sistema pubblico quale garante del principio di uguaglianza e di sopravvivenza del sistema di welfare. Qui invece si punta a dare più spazio al privato, come già avvenuto in sanità. Questa riforma non da risposte alle categorie svantaggiate, ma solo ad una volontà spartitoria e lottizzatoria, con la riesumazione dei consigli di amministrazione”.
Fora Favorevole, invece, il giudizio del consigliere Andrea Fora: “Voterò a favore – ha detto – perché il ddl prevede una centralità del pubblico. Dobbiamo superare questa antistorica contrapposizione tra pubblico e privato. Voterò a favore anche perché in commissione sono stati accettati molti miei emendamenti come quello per ribadire la centralità dei centri per l’impiego, o quello che specifica il ruolo sociale della cooperazione in questo processo, o la necessità di funzioni di monitoraggio del privato. Questo pdl è solo uno strumento efficiente e adeguato ai tempi, non l’obiettivo”. L’unica modifica approvata è stata quella proposta da De Luca del M5S, che introduce un meccanismo per escludere conflitti di interesse tra enti di formazione e agenzie per il lavoro. Altri emendamenti delle opposizioni invece sono stati bocciati.