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Bastia Umbra, massacrata di botte dal fidanzato posta le foto su Facebook

BASTIA UMBRA – Ricorrere ai social per denunciare le violenze subite. Succede in Umbria e precisamente a Bastia Umbra dove una giovane, giovedì mattina, ha deciso per disperazione di pubblicare su Facebook le foto del suo volto tumefatto per denunciare le botte subite dal proprio fidanzato. Il testo a corredo della foto non lascia dubbi: “Così mi ha ridotto divertendosi”.

Denuncia Sulla vicenda i carabinieri adesso hanno avviato gli accertamenti del caso, coordinati dalla procura di Perugia, mentre la ventiduenne è stata medicata dai sanitari, che l’hanno poi dimessa con una prognosi di circa dieci giorni. Sotto al post della ragazzi i commenti di solidarietà e di chi gli offre aiuto.

Sindaco Sulia vicenda, sempre suoi social, è intervenuta anche la sindaca di Bastia Umbra, Paola Lungarotti, che ha espresso “vicinanza alla ragazza vittima della violenza di genere e alla sua famiglia, come appreso dai social e dai mezzi di comunicazione. Non più tardi di sabato 30 novembre abbiamo ricordato la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, non erano presenti solo donne, ma anche uomini, studenti, concittadini più o meno giovani. Il messaggio – continua – he abbiamo ribadito attraverso le varie iniziative della giornata era un auspicio, non dover più ricordare attraverso giornate commemorative il dramma della violenza sulle donne. Sono passati pochissimi giorni ed invece, oltre alle violenze che si stanno ripetendo a livello nazionale, anche nella nostra città una ragazza si somma alle tantissime vittime: non si può stare zitti, non lo siamo mai stati, oggi più di ieri dobbiamo denunciare questi atti di pura violenza che rendono sempre più lontani dall’umanità. Che cos’è l’umanità se non il rispetto, l’amore, la cura, il dovere dell’aiuto e il diritto del riconoscimento della propria soggettività? Tutti dobbiamo urlare basta. Condanniamo fermamente ogni forma di violenza, questa violenza”. 

Precedenti Secondo le prime indiscrezioni il giovane autore della violenza rra catalogato come “socialmente pericoloso” solo due anni fa. Condannato per lesioni gravi. Ma lo scorso 5 dicembre era già a piede libero. Non in carcere né in un istituto, solo i domiciliare per meno di due anni. Eppure 24 mesi prima era stato definito “affetto da un grave disturbo border line della personalità”.

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