Ast, sindacati incontrano i parlamentari: “Terni non può perdere posti di lavoro”
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TERNI – La questione Ast dopo la messa in vendita da parte di Tk e la conferma del mancato rinnovo di 17 contratti a tempo determinato, oltre al tavolo aperto delle trattative per la cessione con due gruppi, Acciaio Italia, con Arvedi e Arcelor capofila e Marcegaglia, che si sono già fatti avanti, più altri due che hanno preso contatto con la holding. Questi i temi sul tavolo dell’incontro organizzato dalle sigle sindacali presso la sede della Cgil, con i parlamentari eletti in Umbria. Presenti, oltre all’Eurodeputato di Fi Antonio Tajani, i forzisti Giorgio Mulè e Raffaele Nevi, i leghisti Valeria Alessandrini, Luca Briziarelli e Stefano Lucidi, il renziano Leonardo Grimani e l’esponente del Pd Walter Verini, oltre ovviamente ai rappresentanti delle varie sigle sindacali.
No licenziamenti: “Terni non può permettersi di perdere nemmeno un posto di lavoro”, è l’assunto di partenza, che ha trovato d’accordo tutti i parlamentari. “La città produce il miglior acciaio europeo e la siderurgia è un settore fondamentale per l’economia del nostro paese, va salvaguardato”. Con diversi accenti, il tema è stato questo anche se i parlamentari di maggioranza e i forzisti hanno chiaramente indicato come il revovery fund ma anche il Mes sono gli strumenti adeguati a questo scopo. Il pensiero comune è quello di non permettere che Ast, in questa fase di transizione che potrebbe portare alla vendita del sito da parte di Thyssenkrupp, perda di valore e comprometta i livelli occupazionali: “La pandemia e la crisi che ne è derivata non può essere una scusa per attuare tagli”, hanno sottolineato i sindacati Forza Italia ha presentato anche un proprio piano per il settore.
LA VIDEOINTERVISTA CON ANTONIO TAJANI
(In aggiornamento)
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