TERNI – “Acciai Speciali Terni nella riunione con le organizzazioni sindacali territoriali e nazionali ha confermato gli investimenti nel sito, sia nella misura che nelle tempistiche. Investimenti che poggiano sulla sostenibilità ambientale e puntano alla decarbonizzazione del ciclo produttivo, con l’obiettivo di ridurre i costi di trasformazione e una rimodulazione e ampliamento dei mix produttivi e dei mercati a partire dall’acciaio per il motore elettrico”. Lo dichiarano in una nota congiunta Roberto D’Andrea, coordinatore siderurgia per la Fiom-Cgil nazionale e Alessandro Rampiconi, segretario generale Fiom-Cgil Terni.
Nodi ancora irrisolti
Secondo il sindacato “un piano industriale di espansione produttiva con il consolidamento dei livelli occupazionali cominciato con la stabilizzazione dei lavoratori somministrati in staff leasing – aggiungono -. L’azienda ad oggi esclude l’utilizzo strutturale di ammortizzatori sociali straordinari per la messa in opera delle nuove linee”. E ancora: “Rimangono come criticità i costi dell’energia e le infrastrutture che se non risolte rischiano di danneggiare la competitività dell’azienda che opera in un mercato di nicchia e con competitors a livello europeo e mondiale. Su questo versante è fondamentale il ruolo del Governo a partire dal MIMIT e delle istituzioni locali che devono assumere all’interno dell’accordo di programma impegni precisi e certi per risolvere le problematiche sollevate – proseguono -. Al Governo chiediamo anche di fare la propria parte affinché finalmente prenda forma il piano nazionale della siderurgia che dentro il quadro complessivo colga le peculiarità degli acciai speciali”.
A chiudere arriva l’auspicio: “Ci attendiamo, come emerso nella riunione al MIMIT del 26 maggio 2023 – concludono -, una convocazione nei primi giorni di luglio per proseguire il confronto anche alla presenza delle istituzioni e giungere il prima possibile, a livello aziendale, ai dettagli del piano industriale che ha già registrato troppi ritardi”.