Un primo passo
Il primo passo avviene proprio in Umbria, dove inoltre, proprio a seguito dell’incontro di martedì, sarà attivata una convenzione tra la struttura commissariale e soggetti attuatori (Comuni, Province) per fornire supporto alle 58 procedure che hanno aderito agli accordi quadro, uno strumento che consente di attingere a liste già vidimate di operatori economici, per le varie fasi di progettazione e lavorazione. I soggetti attuatori potranno avere a disposizione personale dedicato, in sede, per far sì che le procedure di attivazione degli accordi quadro siano immediate. “Ricostruire strutture scolastiche sismicamente sicure e sostenibili dal punto di vista energetico, è una premessa necessaria per il rilancio dell’Appennino centrale” ha detto Castelli.
Lo sblocco dell’accordo
“È sempre opportuno sottolineare – ha aggiunto -l’importanza del clima di collaborazione in cui abbiamo lavorato con la Regione Umbria, la Provincia di Perugia, i comuni e tutti i soggetti coinvolti. Lo sblocco di questo accordo quadro è un rilevante intervento non solo sotto il profilo della ricostruzione, ma anche della riparazione: dobbiamo supportare le comunità e le famiglie dell’Appennino centrale che vogliono restare in questi territori, fornendo servizi che consentano al tessuto sociale di restare coeso. In questa direzione di tutela, va letta la deroga al numero minimo di studenti per formare le classi nelle scuole terremotate, introdotta dal Dl Ricostruzione, valida fino al 2029 e di cui gli Uffici scolastici regionali possono avvalersi. La scuola è un presidio essenziale ed è per questo che abbiamo lavorato, congiuntamente con gli Usr e i soggetti attuatori, per immaginare soluzioni rapide ma efficaci sotto il punto di vista della qualità e dei necessari controlli procedurali”.