CASTIGLIONE DEL LAGO – Sarà la suggestiva Rocca del Leone a Castiglione del Lago a ospitare il 27 e il 28 luglio la rassegna Lacustica, inserita all’interno della stagione estiva di concerti targati Moon in june. “All’incontro” tra Dante e San Francesco (il Sommo poeta presenta la figura del santo di Assisi nel canto XI del Paradiso) è rivolto il progetto nato per esplorare l’arte del Medio Evo attraverso queste due figure fondamentali del periodo. Gli artisti protagonisti di questo percorso (Vinicio Capossela e la coppia Ramberto Ciammarughi-Eugenio Allegri) evocheranno ballate e atmosfere di quel periodo storico così vituperato e infarcito di stereotipi e ce lo restituiranno con la magia della loro interpretazione di artisti del nostro tempo.
Dopo l’atteso ritorno di Vinicio Capossela in Umbria, in un “concerto dantesco” (martedì 27 luglio, ore 21.00, prevendite su boxol.it) con “Bestiale comedia”, la due giorni (organizzata in collaborazione con il Comune di Castiglione del Lago) annuncia ora il secondo evento che vedrà insieme Ramberto Ciammarughi (piano) ed Eugenio Allegri (voce recitante) con “Una Lauda per Frate Francesco” (mercoledì 28 luglio, ore 21.00, prevendite su boxol.it).
In scena – Così racconta il progetto il pianista, come il Santo anche lui di Assisi: “San Francesco, nelle poche pagine che ci ha lasciato, ha liberato la luce delle sue laudi verso ogni direzione; laudi all’altissimo creatore, ma anche alle cose più semplici di questo nostro mondo. Questa modesta lauda, in quello che potrebbe essere considerato un atto di riconoscenza, è rivolta direttamente a lui; a lui che ci ha suggerito un modo nuovo di collegarsi alle cose, e che, ringraziando ogni creatura e ogni piccolo elemento, ha, in fondo, restituito all’umanità un possibile significato da dare all’esistente. Il progetto originario fu ideato e commissionato nel ’99 – 2000 come possibilità di relazione creativa tra un attore e un musicista; la “voce recitante,” naturalmente, è stata, dall’inizio, quella di Eugenio Allegri. Da allora, insieme, abbiamo sempre continuato a proporre la lauda sperimentando le tante possibilità di sviluppare idee e intuizioni; forse, negli anni, è diventata il nostro “territorio d’elezione” per approfondire la ricerca all’interno del rapporto tra la “parola viva” e la musica. L’opera, col tempo, si è modificata, è “cresciuta” sedimentando e incorporando tutte le nostre esperienze; ed ora, nella presente versione, riteniamo che abbia raggiunto la sua piena maturità. Noi non siamo, di certo, uomini di fede, la nostra è la storia di persone laiche e così è, forse, la nostra concezione della vita; tuttavia sento di poter considerare tutto ciò… una preghiera. Nei miei pensieri privati spesso la definisco una “preghiera laica”… quasi ad affermare, per ogni essere umano, il proprio diritto a una personale opzione spirituale… o forse è solamente un ventaglio di idee sparse che sono state, poi, ricomposte e organizzate in forma di “melologo”. Si tratta di idee semplici che, nel gioco delle urgenze creative e formali di un musicista, sono state sistemate attorno a un nucleo di pensieri musicali e di pure melodie. Eugenio ed io abbiamo pensato che fosse giusto presentare l’opera in questa sua forma attuale cercando, così, di restituire quell’insieme di intuizioni, di motivi spirituali e di riflessioni che continuano ancora ad emozionarci, e che ci siamo sempre ripromessi di condividere con tutti quelli che lo desiderano”.